IL PROGETTO

Smart city, in Veneto si scommette sullo IoT: in campo Telemar

Il progetto della società di Tlc prevede la copertura con la tecnologia LoRaWAN di tutta la regione. Una piattaforma per lo sviluppo delle città connesse già attiva a Vicenza che sfrutta sensori a basso consumo energetico

Pubblicato il 12 Ott 2016

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“Questa nuova piattaforma sarà uno strumento ulteriore per creare le nuove basi delle cosiddette smart city e per accrescere qualitativamente l’economia e le possibilità di questo nostro territorio”. Enrico Cascioli, ceo di Telemar, commenta così l’attivazione della prima rete LoRaWAN (Long Range Wide-Area Network) per la creazione di una vera e propria rete globale aperta dedicata all’IoT nel territorio veneto.

Il progetto della società di Tlc è ufficialmente partito a Vicenza e l’innovativo di trasmissione dati coprirà tutta la provincia entro la fine del mese di ottobre, con l’obiettivo di realizzare una rete LoRaWan in tutta la Regione.

Telemar è tra le primissime società di telecomunicazione ad utilizzare, in Italia, una piattaforma IoT su rete LoRaWan le cui caratteristiche principali sono efficace ed efficiente comunicazione (indipendente dalle reti fisse o mobili esistenti) verso sensori o attuatori a bassissimo consumo energetico: autonomia stimata della batteria dai 5 ai 10 anni. Partner del progetto sono Patavina Technologies, spin-off dell’Università di Padova e leader italiano per lo sviluppo dell’intelligenza di rete del sistema LoRaWAN, e la società MFC88, azienda leader nella produzione di sensori.

Il tutto si traduce in costi molto contenuti di implementazione e di esercizio, alta flessibilità e personalizzazione. L’Internet Of Things (IoT) sta rivoluzionando il modo di vivere delle persone, un trend destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi anni: oggi è possibile condividere una quantità di informazioni grazie a servizi digitali sempre più innovativi e alle infrastrutture tecnologiche che sono alla base delle cosiddette ‘città intelligenti’, dal telecontrollo, alle reti Lpwa (Low Power Wide Area), fino ai sensori. Si prevede che gli oggetti connessi entro il 2020 saranno tra i 25 e i 50 miliardi.

I settori di applicazione sono i più disparati: nell’ambito delle smart city è ad esempio possibile monitorare i parcheggi, il traffico, l’illuminazione pubblica, la raccolta dei rifiuti, lo stato di salute delle infrastrutture e dei monumenti, la qualità dell’aria ed il livello di inquinamento. In ambito abitativo è possibile controllare consumi di acqua e di energia, controllare da remoto dispositivi, apparecchiature, temperature, sistemi antifurto. E’ inoltre possibile controllare sistemi di irrigazione, la geolocalizzazione di veicoli, persone ed animali, ed anche, in ambito medico, molti parametri del nostro corpo quali il battito cardiaco, la pressione arteriosa o il livello di glucosio. “Tutto sarà in rete nei prossimi anni, le tecnologie saranno e sono già le grandi protagoniste ed influenzeranno le nostre abitudini”, conclude il ceo di Telemar.

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