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Case delle tecnologie emergenti, Cagliari scommette sul data altruism per innovare la mobilità

ReportagePA – Speciale CTE: Cagliari DLAB, hub di idee e soluzioni per una città smart e sostenibile


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La città scommette sull’economia 5.0 per sostenere la crescita del territorio e accompagnarlo nel percorso verso una trasformazione sostenibile, puntando su green economy e mobility. Focus sul progetto Pollicino che mira a raccogliere, analizzare le informazioni volontariamente messe a disposizione dei cittadini per realizzare soluzioni di trasporto, in linea con i bisogni della città

Pubblicato il 21 nov 2024

Federica Meta

Giornalista




Green economy, smart city e smart energy. Cagliari scommette sull’economia 5.0 per sostenere la crescita del territorio e accompagnarlo nel percorso verso una trasformazione sostenibile. Strumento chiave di questa strategia la Casa delle tecnologie emergenti – Cagliari DLab che FPA ha visitato e raccontato in un reportage ad hoc, nel quale si è messa in evidenza la portata innovativa del progetto.

L’hub è realizzato dal Comune di Cagliari, capofila del progetto, in collaborazione con un partenariato composto da due istituti di ricerca, il Crs4 e l’Università degli Studi di Cagliari, due operatori di rete, WindTre e Tim, due pmi sarde di rilevanza internazionale, Abinsula e GreenShare, la startup WiData e due centri di competenza, Artes 40 e Cyber 4.0.

La sinergia tra i partner punta a favorire la diffusione di competenze a vantaggio del tessuto imprenditoriale del territorio e la costante cooperazione tra i partner permette di promuovere alti livelli di trasferimento tecnologico e sviluppo imprenditoriale.

Destinato a diventare un punto di riferimento per tutti gli attori locali, dalle start-up alle università e non solo, il DLab “è un hub tecnologico, un centro di ricerca sperimentale, un laboratorio diffuso di tecnologie innovative”, specifica Riccardo Castrignanò, Responsabile Cte e dirigente del Comune di Cagliari.

“Accompagniamo idee imprenditoriali, lavoriamo sui percorsi di accelerazione di open innovation attraverso le competenze del partenariato e le risorse disponibili all’interno di questo finanziamento”, sottolinea Castrignanò.

Le attività del DLab

Il Cagliari Digital Lab organizza seminari e attività su mobilità, monitoraggio ambientale, gestione delle risorse energetiche, turismo, insieme a workshop, bootcamp e hackathon. La Casa delle Tecnologie Emergenti include showroom con prototipi e dimostratori e le sedi, inoltre, offriranno postazioni di lavoro, attività di consulenza, divulgazione e networking per tutte le persone interessate al mondo delle tecnologie emergenti.

I servizi offerti

Cagliari Digital Lab è un centro polifunzionale dove possono essere validate nuove idee imprenditoriali, lanciate startup e sviluppate soluzioni innovative a servizio di imprese e cittadini.

I laboratori: La realizzazione di laboratori tecnologici ad alto valore innovativo rappresenta il cuore della Casa delleTecnologie Emergenti di Cagliari: è qui che avviene il vero e proprio trasferimento tecnologico. I laboratori permettono, a startup e pmi, di esplorare i confini applicativi delle tecnologie emergenti e dotarsi di strumenti innovativi per far crescere la propria idea imprenditoriale. La partecipazione attiva e immersiva permette alle aziende di imparare ad utilizzare le innovazioni tecnologiche e migliorarne le capacità sul mercato (oppure la possibilità di innovare nel proprio mercato).

Formazione: Le attività di formazione sono un elemento fondamentale per la crescita di startup e pmi perché hanno l’obiettivo di trasferire conoscenze e competenze connesse alla trasformazione digitale. Forniscono le basi per comprendere e gestire le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti e come adottarle nello sviluppo gestionale imprenditoriale.

Informazione e consulenza: Nel contesto di Cagliari Digital Lab, l’informazione e la consulenza costituiscono un pilastro fondamentale dell’ecosistema di supporto e crescita professionale. Questi servizi sono attentamente progettati per guidare individui, imprese e professionisti nell’affrontare le sfide e le opportunità legate alle tecnologie emergenti e all’innovazione. Vengono inoltre fornite informazioni approfondite e servizi di consulenza su una vasta gamma di temi relativi alle tecnologie emergenti. Disponibile anche la consulenza di esperti di settore altamente qualificati pronti a condividere la loro conoscenza ed esperienza, insieme a un supporto personalizzato che possa adattarsi alle specifiche esigenze

Coworking: Le sedi di Cagliari Digital Lab forniscono degli spazi condivisi che le startup e le pmi possono utilizzare per lavorare e mettersi in contatto con altri professionisti e colleghi. L’obiettivo è fornire una base operativa affinché avvenga anche il trasferimento di conoscenze e saperi e un ambiente collaborativo.

Il progetto Pollicino

In linea con l’attenzione precipua che la città di Cagliari ha dimostrato nel tempo verso i temi della mobilità sostenibile e innovativa, la Cte sarda ha lanciato il progetto Pollicino, l’indagine sulla mobilità realizzata lo scorso anno a Bologna dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility e promosso dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Fondazione sviluppo sostenibile, con il supporto tecnico di Greenshare Srl e Nordcom. L’iniziativa propone nuove soluzioni per raccogliere, analizzare e condividere i dati sulle abitudini di mobilità degli abitanti della città.

Al centro dell’iniziativa una survey svolta con la collaborazione dei cittadini che acconsentono alla registrazione anonima dei propri spostamenti grazie all’app IoPollicino installata sul proprio smartphone. Future Mobility Survey – questo il nome dell’indagine – è possibile fornire un ritratto accurato della mobilità di un territorio grazie ad un campione di cittadini rappresentativi della città, i quali hanno partecipato volontariamente all’indagine .

L’uso di questi dati per volontà esplicita di chi partecipa all’iniziativa, sotto il suo controllo e per delle finalità condivise, è l’aspetto centrale di questo nuovo tipo d’indagine e di un nuovo approccio all’uso dei dati. Una forma di data altruism, insomma.

L’app IoPollicino

Strumento tecnologico indispensabile è l’ app IoPollicino . Una volta scaricata dal proprio App Store, è necessario acconsentire al trattamento dei propri dati personali e alla geolocalizzazione del proprio smartphone. Da questo momento in poi l’app inizierà a tracciare automaticamente e in maniera anonima i diversi spostamenti che, con poche e semplici operazioni, dovranno essere verificati e completati. Per funzionare l’app non richiede informazioni sensibili (nome, cognome, numero di telefono, indirizzo email) ma soltanto la compilazione di alcuni brevi questionari con informazioni socio-demografiche per migliorare la conoscenza del campione e la qualità della ricerca.

Per l’impegno che viene profuso durante l’indagine sono previsti diversi premi messi a disposizione dai partner del progetto. Una forma di ricompensa per aver partecipato all’indagine destinata a chi completa tutti gli obiettivi segnalati all’interno dell’app IoPollicino, che sono:

  • tracciamento attivo per almeno 7 giorni , completi dalla mattina alla sera, non necessariamente consecutivi;
  • verifica e compilazione di tutti gli spostamenti presenti nella sezione “ Diario ” dell’app;
  • completamento dei 3 questionari (14 domande in totale) nella sezione “Profilo” dell’app.

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