Connessione, innovazione ed e-mobility. Sono queste le tre parole d’ordine da cui si muove la strategia smart city del Comune di Firenze. La città è tra le più “intelligenti” d’Italia: lo scorso anno si è posizionata al terzo posto dell’ICity Rate 2017, la classifica elaborata da FPA. Un successo di cui discutiamo con Giovanni Bettarini, assessore all’Urbanistica e alle smart city della città che quest’anno ospita l’edizione 2018 di IcityLab.
Il fulcro del programma smart è il piano Firenze Digitale. Quali sono gli elementi distintivi?
Al di là della tecnologia, che certamente è un fattore abilitante, il piano nasce con l’obiettivo di rendere la città più vivibile sia per i turisti sia per i cittadini sfruttando al meglio quello che già abbiamo – reti e sistemi – e costruendo nuovi asset in collaborazione anche con la Regione. Abbiamo 100 km di fibra proprietaria che tiene in contatto 700 telecamere sparse per la città: i dati prodotti da quel sistema vengono usati per azioni di protezione civile. La città ha poi aderito al progetto “Resolute”.
Di che si tratta?
Si tratta di un progetto europeo che ha lo scopo di sviluppare e condividere strategie di adattamento dei sistemi di trasporto urbano e di comunicazione alla città a seguito di eventi catastrofici nelle città europee.
Come si è mossa Firenze?
Abbiamo monitorato eventi di mobilità, di protezione civile, di comportamento della popolazione in un’ottica di condivisione delle informazioni tra operatori, cittadini e forze di sicurezza e protezione civile. Fra i risultati del progetto c’è la realizzazione di prototipi di un cruscotto a supporto decisionale per fornire informazioni integrate sulla resilienza della città ai decisori in situazioni di crisi e una app che propone vie di evacuazione in caso di esondazione utilizzando gli open data e i dati in tempo reale della città.
Un esempio di data driven decision.
La data driven decision è la bussola della nostra strategia smart. Per questo abbiamo avviato interessanti collaborazione con Vodafone e Tim che condividono con il Comune i mobile analytics, i dati dei loro clienti, ovviamente in forma completamente anonima e aggregata. Analizzando queste informazioni abbiamo scoperto che i fiorentini vivono e godono della città molto di più di quanto pensassimo e che i turisti non sono “mordi e fuggi”. Firenze è la prima città che in maniera pionieristica ha iniziato a programmare la proprie politiche guardando non soltanto le statistiche ufficiali. I dati degli operatori ci consentono da un lato di migliorare le nostre strategie sulla mobilità a supporto di cittadini e turisti e dall’altro di continuare la nostra lotta contro gli affitti in nero.
Anche le vostre politiche sulla mobilità sostenibile sono “guidate” dai dati?
A Firenze abbiamo circa 200mila iscritti al servizio di bike sharing a flusso libero, con punte di 12-13mila utilizzatori al giorno. Parto da questi numeri e da questa particolare esperienza per spiegare quanto sia importante la gestione dei dati per il governo di una città e come questo tema si possa collegare ad altri fenomeni che si stanno diffondendo in maniera esponenziale, come quello della sharing ecnomy. Si tratta di processi che devono essere governati affinché possano influenzare positivamente il percorso verso la smart city.
E Firenze cosa ha fatto?
Per affidare il servizio di bike sharing abbiamo fatto un bando che ci ha permesso di stabilire alcuni criteri per l’assegnazione. Tra questi criteri, ne abbiamo inserito uno che riguarda proprio il tema dati: chi gestisce il servizio di bike sharing a flusso libero, deve garantire all’amministrazione comunale il collegamento alla propria piattaforma dati.
Ma i cittadini possono accedere a qualche tipo di dati?
Sulla rete civica del Comune è disponibile un web-service di consultazione del Piano strutturale e del Regolamento urbanistico che facilita la lettura e permette di orientarsi meglio e più rapidamente nelle regole di governo del territorio. Cliccando sulle mappe è possibile ottenere tutte le informazioni necessarie per operare sul territorio, accedere alle norme collegate, stampare estratti e richiedere online certificati di destinazione urbanistica. Attraverso un’interfaccia smart è possibile accedere al servizio anche da mobile. Il sistema OpenRu, invece, consente ai cittadini di avere accesso alle informazioni sul traffico, sullo stato dei lavori pubblici senza dover necessariamente fare ricorso alla procedura di accesso agli atti. Si tratta di una piattaforma che aiuta la trasparenza, permette ai cittadini di “controllare” l’operato della PA, contribuendo ad aumentare la fiducia nei confronti di chi governa.