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La smart mobility? E’ un gioco a premi

A Palermo il laboratorio di design urbano “Push” lancia la app che incentiva i cittadini a camminare, usare bici o car sharing dando in cambio coupon regalo. Il progetto finanziato con 4 milioni dalla Ue. Test anche ad Amsterdam, Barcellona, Fundao, Ghent ed Helsinki

Pubblicato il 19 Set 2017

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Palermo capitale della mobilità sostenibile. La città, grazie all’impegno del laboratorio di design urbano Push, partecipa al Muv (Mobility Urban Values) il progetto europeo che ha l’obiettivo di migliorare la mobilità urbana applicando un approccio innovativo: incoraggiare i cittadini a muoversi in modo più sostenibile attraverso un gioco.

Push ha sviluppato l’omonima app Muv che consente ai cittadini a spostarsi per la città in modo sostenibile attraverso un gioco a premi: la Commissione europea l’ha appena finanziata con 4 milioni di euro per essere testata Amsterdam, Barcellona, Fundao, Ghent ed Helsinki. E ovviamente Palermo. I test sono iniziati a giugno.

Grazie al sistema Gps per il rilevamento della posizione e ai sensori di movimento già presenti negli smartphone, l’app monitora gli spostamenti degli utenti. Meno inquina il mezzo scelto dall’utente (a piedi, in bici, con i mezzi pubblici, con il car sharing), più l’utente accumula punti che gli permetteranno, grazie ad una serie di accordi tra Push e sponsor locali, di vincere premi di vario tipo: un buono per il parrucchiere, per una cena fuori, per un weekend alla Spa e via dicendo. Una soluzione vincente per tutti: gli sponsor aderiscono al progetto per farsi pubblicità, gli utenti fanno più movimento e il traffico si riduce.

I dati di mobilità raccolti dall’applicazione e i dati di natura ambientale collezionati dalle stazioni collocate all’interno dei quartieri coinvolti, verranno rilasciati in formato open e permetteranno ad amministratori e policy maker di migliorare i processi di pianificazione, proponendo servizi nuovi ed efficaci in grado di migliorare la qualità della vita nelle città.

Il progetto Muv non punta a intervenire sulle infrastrutture per migliorare la mobilità urbana, bensì al coinvolgimento attivo e diretto di comunità locali, piccole aziende, amministratori locali e attivisti digitali.

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