Il Miur ha approvato in via definitiva i progetti vincitori del primo bando nazionale Smart Cities, dopo un anno e mezzo di attesa, con un decreto a firma del Capo Dipartimento Marco Mancini. L’ha annunciato ieri sera il ministero. Le graduatorie erano già stabilite dal 31 ottobre, con decreto dello stesso Capo Dipartimento; ma mancava questo ulteriore tassello di approvazione definitiva, come anticipato da Agendadigitale.eu. La cifra da stanziare (da fondi europei della vecchia programmazione) è stata ridimensionata, “a seguito della rideterminazione dei costi progettuali effettuata dagli esperti tecnico-scientifici”: ora 350 milioni, dai precedenti 665 milioni.
In verità non è finita qui, perché ora servono i decreti di finanziamento per erogare i fondi e quindi far partire i progetti. “Con successivi e appositi decreti di finanziamento si procederà a disporre l’impegno finanziario per ciascuno dei Progetti di cui all’Allegato 1, comprensivi dei Progetti di Innovazione Sociale loro abbinati, fatte salve tutte le verifiche, i controlli e gli adempimenti previsti ai sensi delle vigenti normative nazionali e comunitarie”, si legge nell’ultimo decreto del Capo Dipartimento.
Comunque, si va avanti. Sono 305 milioni dal Miur tra credito agevolato e contributi a fondo perduto; il resto da imprese, centri di ricerca e università.
In particolare: 167,8 milioni sono stanziati come contributo spese e 138 milioni sono distribuiti in forma di credito agevolato. I progetti finanziati saranno 80, di cui 32 per la ricerca industriale su smart city e 48 di innovazione sociale per giovani under 30.
Ai 32 progetti partecipano 399 soggetti, di cui 302 sono industriali privati (grandi imprese e Pmi); 97 sono soggetti pubblici della ricerca (università, enti, istituzioni e organismi di ricerca). Sono 25 milioni, del totale, che andranno ai 48 progetti promossi da giovani under 30.
Sono sedici gli ambiti di intervento: sicurezza del territorio, invecchiamento della società, tecnologie welfare ed inclusione, domotica, giustizia, scuola, waste management, tecnologie del mare, salute, trasporti e mobilità terrestre, logistica last-mile, smart grids, architettura sostenibile e materiali, cultural heritage (conservazione del patrimonio culturale grazie a innovazioni tecnologiche), gestione risorse idriche, cloud computing technologies per smart government.
Il Miur ha spiegato ad Agendadigitale.eu il perché di tanta attesa. “Il bando – spiegano dall’ufficio del direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca – prevedeva una doppia fase di valutazione; il 28 febbraio 2013 si è chiusa la prima, che ha permesso la selezione dellei idee progettuali; e la valutazione scientifica dei progetti esecutivi. Dopo di che, si è passati alla fase di valutazione della solidità economico-finanziaria dei soggetti proponenti che ha portato via molto tempo a causa della situazione difficile di molte aziende nel periodo di crisi che stiamo attraversando. Il 31 ottobre scorso sono stati finalmente individuati i 32 progetti vincitori e pubblicate le graduatorie. L’ultimo tassello – conclusosi a fine gennaio – è stato quello delle visite in loco”.
Di qui il nuovo decreto che finalizza la lista dei vincitori. Adesso si attendono i finanziamenti veri e propri.