La smart city è una città sostenibile. È una città dunque dove le infrastrutture digitali sono in grado di produrre servizi innovativi e rispondere ai bisogni della cittadinanza. In questo senso un ruolo chiave lo gioca il 5G poiché sarà in grado di supportare il flusso di dati necessari a portare le tecnologie smart a pieno regime.
Wind Tre ha raccolto la sfida, avviando una riflessione sul contributo che la tecnologia può dare al raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030, nella quale viene riconosciuta la capacità trasformativa delle città e il loro ruolo chiave nella promozione della sostenibilità.
Oggi a Roma, in occasione del convegno Asvis “Innovazione e mobilità dei cittadini per lo sviluppo urbano sostenibile”, la compagnia guidata da Wind Tre ha dettagliato la sua vision di città sostenibile guidata dal 5G, presentando il rapporto “Città 5G, Città sostenibili” realizzato con il contributo tecnico-scientifico di “The European House – Ambrosetti”.
“I servizi digitali saranno i protagonisti nello sviluppo delle smart cities, nelle quali le telco giocheranno un ruolo cruciale per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Globale – ha spiegato Massimo Angelini direttore Public Affairs, Internal & External Communication di Wind Tre – Le città saranno realmente sostenibili solo se avranno la capacità di mettere al centro le esigenze dei cittadini. Tecnologia 5G ed ecosistema digitale sono già il motore di questo straordinario processo”.
“Oltre che facilitare la realizzazione e il funzionamento della smart city – ha evidenziato Angelini – le reti 5G potrebbero contribuire ad aumentarne la sostenibilità. Molte tecnologie per le smart city, impiegate nelle città riguardano il monitoraggio e la gestione delle risorse come energia, rifiuti e acqua. Una volta a regime le reti di quinta generazione consentiranno una velocità di trasporto e capacità di analisi dei dati mai viste prima, che si potranno tradurre in importanti benefici sociali”.
Il report di Wind Tre fa il paio con quello dell’Asvis che propone iniziative concrete per la sostenibilità anche in ottica digital. A partire da quelle mirate a favorire la nascita di startup e luoghi di economia creativa fino all’adozione di un Piano nazionale che fortifichi la rete di trasporti pubblici nonché uno condiviso Stato-Regioni per ridurre il consumo di suolo, incrementare i controlli sulla qualità dell’aria e proteggere le aree verdi.
“Senza una svolta per la sostenibilità non ci sarà neanche sviluppo economico. In particolare, l’innovazione, oltre alla rivoluzione digitale, indispensabile anche per far transitare il Paese verso un modello di economia circolare, deve riguardare anche l’innovazione sociale – evidenzia Walter Vitali, direttore esecutivo di Urban@IT e responsabile del gruppo di lavoro su Agenda 2030 di Asvis – Per questo, non si può prescindere dall’investimento in capitale umano e nel capitale sociale, soprattutto nelle città, per le quali servono progetti urgenti di rigenerazione. Ecco perché l’Asvis propone l’avvio di un’Agenda urbana nazionale per le città sostenibili”.
Il Comune di Roma è l’unica PA locale ad aver aderito ad Asvis, come evidenziato da Flavia Marzano, assessora alla Roma Semplice. “La tecnologia è uno straordinario driver per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu”, ha detto Marzano.