SMART CITY

Smart city, è tempo di “proposer”

I contesti urbani si configurano sempre più come laboratori in cui sperimentare soluzioni innovative frutto della collaborazione tra attori diversi e variamente integrati sul territorio

Pubblicato il 10 Nov 2013

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Oltre a formulare raccomandazioni e condividere esperienze di successo tra i comuni che stanno avviando strategie smart, il Vademecum dell’Osservatorio Smart City dell’Anci passa in rassegna anche originali soluzioni di miglioramento promosse dai cosiddetti “proposer”. Accademici, imprenditori, innovatori urbani: tanti i profili che con i loro progetti animano il dibattito della smart community italiana, proponendo interventi di miglioramento per le città di oggi e domani.

I contesti urbani si configurano sempre di più come laboratori in cui sperimentare soluzioni innovative, frutto della collaborazione tra attori diversi e variamente integrati sul territorio. A Pieve di Cento la valorizzazione del centro storico è l’obiettivo del progetto sperimentale Città Minismart, che punta a trasferire i principi della gestione condivisa in un contesto urbano di piccole dimensioni grazie alla collaborazione fra Confcommercio e Confesercenti della provincia di Bologna. Puntare sulla qualità della vita e la capacità di accoglienza per favorire il dialogo e la condivisione degli obiettivi è la strategia scelta dal paese di 7mila abitanti che, partendo dall’analisi del territorio, ha avviato un sistema partecipato di co-design delle progettualità urbane.

Anche il Comune di Cervia mette l’accento sulla partecipazione civica per coinvolgere la comunità nella realizzazione di una città smart sotto ogni punto di vista. L’utilizzo di social network e forum a partire dai quattro Diritti della cittadinanza digitale sono il punto di partenza di una strategia che prevede la formazione di un Gruppo di lavoro cittadino che affianca la Consulta per l’innovazione nella realizzazione di un’Agenda digitale locale capace di stabilire tempi e modalità d’azione per la realizzazione della smart city.

Torino si conferma invece capitale della sperimentazione di originali strategie di governance dei processi urbani, come quelli su cui si focalizza il progetto Smile, strumento con cui il capoluogo piemontese ha scelto di impostare il suo modello di città intelligente. Torino Wireless ha promosso la realizzazione di un masterplan che si integra ad altri strumenti elaborati dal mondo dell’imprenditoria e della ricerca per partecipare all’elaborazione delle future traiettorie di sviluppo. Tra questi, l’esperienza dell’Opml Visual Lab che riunisce esperti di grafica interattiva e open data per realizzare un set di strumenti utili a cittadini, operatori professionali e decisori pubblici per accedere al patrimonio di conoscenza delle comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro. Migliorare il sistema di informazione pubblica attraverso innovativi sistemi di data visualization come sistema di supporto ai sistemi decisionali e alle capacità dei cittadini è parte integrante della smart city del futuro.

Non solo soggetti legati all’università ma anche grandi player privati come Ibm stanno supportando in maniera costante il lavoro delle PA per aiutarle a comprendere le caratteristiche del proprio sistema socio-economico e le possibili aree di intervento delle strategie smart. È il caso di Siracusa, tra le cento beneficiarie di un grant in servizi di consulenza del valore di 350mila dollari, che ha visto il coinvolgimento di oltre cinquanta stakeholders nella raccolta di dati e informazioni chiave sulle attività economiche e sociali, analizzate poi da Ibm e sintetizzate in un report conclusivo. Obiettivo dell’azione è stato quello di fornire alle amministrazioni pubbliche un set di dati trasformati in linee guida di intervento per la pianificazione del cambiamento urbano, attraverso un attento ricorso alla partecipazione strutturata con interviste e workshop ad hoc rivolti alle forze produttive e sociali attive in città.

Non esiste smart city senza smart citizens: l’assunto rimarcato più volte dall’Osservatorio Anci è stato fedelmente ripreso dal Comune di Moncalieri, che in collaborazione con l’istituto di ricerca locale Siti e il Politecnico di Torino ha realizzato un percorso sperimentale per legare metodologie e priorità di intervento smart all’impleda Palermmentazione della strategia Europa 2020. Calibrare lo sviluppo locale a partire da un confronto costante con i cittadini, autori delle Postcard “Moncalieri 2025” ha aiutato l’amministrazione locale a coinvolgere la cittadinanza in un processo di pianificazione sul medio e lungo periodo.
Simone d’Antonio

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