INNOVAZIONE

Smart city, Manfredi: “L’Italia ha le carte in regola, ma serve una strategia nazionale”

Il ministro dell’Università e Ricerca: “In campo progetti ed esperienze positive, ora bisogna raccogliere le best practice e metterle a sistema per disegnare il Paese del futuro”

Pubblicato il 16 Ott 2020

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Smart city leva per migliorare la qualità della vita dei cittadini e  tutelare l’ambiente. Su questa convinzione si è delineato l’intervento del ministro dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi, intervenuto alla web conference “100 Climate Neutral Cities by 2030”, organizzato in collaborazione con la mission Ue Climate-Neutral and Smart Cities e con l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre).

Il tema ‘Mission climate neutral e smart cities’ è uno dei punti forti su cui l’Italia può puntare: è una tematica che mette insieme due aspetti molto importanti dal punto di vista scientifico e culturale – ha sottolineato Manfredi – Parlare oggi di neutralizzazione dell’impatto climatico e di smart city significa parlare di una strategia integrata che è quasi necessaria. Sappiamo benissimo che uno dei grandi temi dell’impatto ambientale a livello globale è l’urbanizzazione: le città rappresentano l’elemento determinante per l’impatto climatico e le emissioni. Come affrontare questo tema in una logica integrata? La leva delle smart city è determinante”.

“Oggi – ha sottolineato Manfredi – ci troviamo davanti a una grande opportunità, il rilancio del Paese e dell’Europa nella fase post-pandemica, che spero avvenga il prima possibile, attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. Il ministero sta lavorando in maniera molto intensa per definire una strategia di breve e medio-lungo termine che consenta all’Italia di avere una direzione sulla ricerca che sia integrata perfettamente nelle politiche europee e valorizzi competenze e eccellenze tipiche del nostro Paese”.

“Oggi la città è un sistema molto complesso, fatto di interazioni tra reti materiali e immateriali, di società e di cittadini – ha proseguito il ministro -Abbiamo la necessità di governare i processi nelle città utilizzando le tecnologie più avanzate e avere città intelligenti significa avere sistemi di controllo e interazione, gestire flussi e processi in maniera intelligenti: questo ci consente di migliorare la vita dei cittadini e l’impatto ambientale”.

In questo ambito l’Italia può dire molto: sta sviluppando una serie di politiche che possono avere un impatto importante in questa direzione, come gli ultimi provvediementi del Superbonus, con Ecobonus e Sismabonus, o i discorsi che stiamo portando avanti sull’innovazione con l’idrogeno e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. È quindi un ambito fortemente integrato che vede l’uso di tecnologie, ricerca e innovazione come leve fondamentali per la possibilità di trasformare le nostre città, che impattano in maniera molto forte sulla qualità della vita dei cittadini – ha ricordato – Oggi nell’agenda della ricerca, dell’innovazione e della politica i temi della transizione digitale e ambientale sono fondamentali: abbiamo il dovere di poter interpretare questa transizione cercando di costruire la società del domani, che è fatta di città. In Italia abbiamo tante esperienze positive, le politiche nazionali devono metterle a sistema e raccogliere le best practices”.

Due gli obiettivi principali dell’evento europeo: diffondere, in linea con quanto auspicato dalla Commissione Europea, lo scopo della missione Ue “100 Climate-neutral cities by 2030 – by and for the citizens” e delle opportunità che essa offre per le città italiane; avviare un percorso utile a raccogliere elementi relativi ai piani e alle prospettive delle città Italiane in vista delle candidature per la selezione delle 100 città europee per il Climate City Contract.

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