INNOVAZIONE

Smart city, Raggi: “Roma è pronta alla sfida, ecco il piano in tre tappe”

La sindaca delinea la strategia per trasformare la Capitale in una città intelligente: “Recovery Plan, Giubileo 2025 ed Expo 2030 i banchi di prova”

Pubblicato il 05 Lug 2021

Roma alla sfida smart city. La strategia per dventare Capitale “intelligente” l’ha delineata la sindaca Virginia Raggi aprendo la seconda edizione di Acea Innovation Day. “Finalmente si torna a parlare di innovazione – ha detto – Innovazione nel mondo post Covid è differente rispetto a come l’avevamo concepita prima. Adesso si deve galoppare. Il Covid ha cambiato il mondo e c’ha fatto capire che non c’è più tempo da perdere. Abbiamo necessità di essere concreti e con Roma Smart City 2030, in cui abbiamo proposto una visione di Roma da qui a 10 anni, possiamo costruire il futuro tutti assieme, dalle Istituzioni ai cittadini stessi”.

Raggi ha proseguito il suo intervento parlando degli obiettivi che la Capitale deve raggiungere: “Come abbiamo immaginato il futuro da qui a 10 anni? Prevalentemente in 3 tappe. La prima è la sfida del Recovery Plan. Infatti arriveranno in Italia miliardi per l’innovazione del nostro Paese e noi abbiamo individuato, come Roma Capitale, un piano di circa 159 progetti che possono cambiare il volto di Roma da qui
a 6/7 anni. Non solo – ha sottolineato la sindaca – La seconda tappa, appuntamento importante, è il Giubileo del 2025. Mentre, la terza, è Expo 2030, una sfida che ho voluto personalmente lanciare e sulla quale ho ottenuto il consenso delle altre forze
politiche e dagli altri candidati sindaco”.

“Se riusciamo, nel corso di 10 anni, ad agganciare questi 3 eventi noi possiamo davvero cambiare il volto della nostra città e se riparte Roma riparte il Paese – ha aggiunto Raggi – . ‘Costruttori di futuro’ questo è il claim della giornata di oggi. Dobbiamo pensare a medio e lungo termine non valgono più i piani a breve. Smart City è un’espressione che racchiude tanti concetti, come sostenibilità e digitalizzazione, ma,
soprattutto, la Smart City è una città facile da vivere,  semplice, sia da parte dell’amministrazione che eroga i servizi che da parte dei cittadini e le imprese che questi servizi li utilizzano”.

Per questo “abbiamo presentato un piano, ‘Roma Smart City’, contenente 81 progetti di cui 40 già realizzati o in corso di realizzazione, finanziati con 200 mln di euro. Tutto
questo va costruito”, ha concluso.

Il piano Roma Smart City

Il piano Roma Smart City è un documento programmatico (metodologico e strategico) in cui raccordare e far confluire gli obiettivi prioritari nei diversi ambiti di Roma Capitale. In quanto strumento “vivo” e dinamico, che stimola e recepisce i bisogni e le aspettative dei city user, il Piano aiuterà l’Amministrazione a rispondere alle sfide imposte dal futuro (anche a seguito della pandemia Covid-19), sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie secondo una logica di ecosistema integrato. Roma Smart City rappresenta un punto di svolta per favorire la collaborazione all’interno e all’esterno di Roma Capitale.

Le parole chiave del Piano

Smart City – Quando si può parlare di Smart City? Non esiste una definizione univoca e universalmente accettata per definire una città intelligente. L’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per le tecnologie dell’informazione della comunicazione, definisce la Smart City “una città innovativa che utilizza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e altri mezzi per migliorare la qualità della vita, l’efficienza delle operazioni e dei servizi urbani e la competitività, garantendo nel contempo il rispetto delle esigenze delle generazioni presenti e future ponendo attenzione agli aspetti economici, sociali e ambientali”.

City User – La comprensione dei bisogni dei city user è alla base della progettazione e implementazione di risposte e soluzioni adeguate. Per Roma Capitale le categorie di city user cui rivolgere particolare attenzione sono: cittadini residenti e non, pendolari, studenti e giovani, turisti, soggetti deboli, Università, Imprese, Enti Governativi, Ministeri, Amministrazioni Territoriali, Organismi e Strutture di Rappresentanza Estera, Terzo Settore.

Visione – Città come rete di ecosistemi ovvero un insieme di comunità, strutture e servizi complessi che, interagendo in modo virtuoso, possono produrre innovazione con ricadute sul territorio e favorire lo sviluppo sociale ed economico. Ogni ecosistema è utile di per sé, ma solo l’integrazione di tutti gli ecosistemi permette di generare quel valore aggiunto che consente di migliorare la qualità della vita dei city user.

Strategia – La strategia di Roma Smart City si poggia su quattro pilastri, definiti nel corso del processo di redazione della Strategia di Resilienza della città, alla quale hanno contributo circa 2.000 referenti interni ed esterni all’Amministrazione Capitolina:

  1. Una città efficiente al servizio dei cittadini;
  2. Una città dinamica, robusta e dal carattere unico;
  3. Una città aperta, inclusiva e solidale;
  4. Una città che preserva e valorizza le sue risorse naturali.

Ambiti di intervento prioritari – Per lo sviluppo “smart” della città, partendo dai quattro pilastri della Strategia di Resilienza Roma Capitale, l’Amministrazione Capitolina ha individuato dieci ambiti di intervento prioritari supportati da un ulteriore ambito di coordinamento trasversale a cui spetta il compito di garantire il presidio degli aspetti tecnologici, economici e comunicativi comuni a tutti gli ambiti di intervento. I contenuti di ciascun Ambito di Intervento sono frutto del lavoro coordinato di tutta l’Amministrazione Capitolina che ha superato la suddivisione delle competenze interne definendo obiettivi strategici, linee di intervento, progettualità e indicatori con la collaborazione di Assessorati, Dipartimenti e Società Partecipate.

La governance del Piano Smart City

Una delle principali sfide che la città deve affrontare è quella di riuscire a connettere intelligenza urbana (in tutte le sue declinazioni) e approccio di genere, al fine di includere nel paradigma delle smart city una reale promozione delle pari opportunità, principio fondante per la partecipazione di tutti i cittadini. In tale prospettiva si colloca anche l’approccio del gender mainstreaming, che sottolinea come la promozione delle pari opportunità debba essere garantita in ogni area dell’attività politica, trasversalmente a tutte le politiche pubbliche, lungo tutto il processo di policy-making, dalla fase di definizione dell’agenda pubblica alla fase decisionale, all’implementazione e alla valutazione. La gestione di un sistema complesso, come quello di una Smart City, richiede un’organizzazione che, oltre a garantire la partecipazione attiva e collaborativa di tutti gli stakeholder, consente di superare pienamente il modello di governo delle progettualità basato sulla separazione a silos dei ruoli, delle competenze e delle responsabilità. Da questo punto di vista il piano Roma Smart City non offre soltanto una prospettiva di evoluzione della Città ma identifica anche un percorso di trasformazione che inizia dalla definizione di un modello relazionale e gestionale nei confronti di molteplici attori, anche in termini di Open Innovation.

Il coordinamento di una molteplicità di attori richiede un modello di governance che sia inclusivo e al contempo sufficientemente snello da fornire risposte tempestive a un contesto in continua trasformazione. Roma Capitale si doterà pertanto delle seguenti strutture articolate su tre livelli:

  1. Governance Strategica – La governance strategica sarà affidata al Consiglio della Smart City composto dalla Sindaca, con possibilità di delega, e da sei membri della Giunta definiti dalla stessa con cadenza semestrale. Il Consiglio verrà allargato, a seconda delle tematiche, alla Consulta dei Presidenti dei Municipi, agli Amministratori delle Società Partecipate. Il Consiglio dovrà fornire le linee di indirizzo per lo sviluppo di Roma Smart City e promuovere lo sviluppo di progetti smart sia all’interno che all’esterno dell’Amministrazione Capitolina. Il Consiglio verrà supportato dal Comitato Tecnico-Scientifico e dal Laboratorio Smart City – Forum Innovazione attraverso pareri sulle progettualità in essere e la proposta di nuove progettualità. Il Comitato Tecnico-Scientifico sarà composto da comprovati esperti di ambito, individuati da Roma Capitale, che forniranno il proprio supporto “pro bono”. Il Laboratorio Smart City – Forum Innovazione rappresenterà il luogo istituzionale di confronto permanente con Cittadini, Associazioni, Imprese e Università.
  2. Governance Progettuale – La governance progettuale sarà affidata al Comitato Guida della Smart City, un board interdipartimentale composto da sei Direttori Apicali – definiti dalla Giunta, con cadenza semestrale, sulla base delle responsabilità e della composizione del Consiglio della Smart City – e che verrà allargato, a seconda delle tematiche, agli altri Direttori Apicali e ai Responsabili della struttura ICT delle Società Partecipate. Il Comitato Guida dovrà dare attuazione alle linee di indirizzo fornite dal Consiglio, promuovere iniziative interdipartimentali, favorire la realizzazione di progettualità con operatori privati in ottica di partenariato pubblico-privato e valutare la smartness delle progettualità. Il Comitato Guida verrà supportato dalla struttura di City Lab e dai laboratori, centri di ricerca e operatori economici raccordati all’Amministrazione tramite un Patto di Azione.
  3. Governance Operativa – Per poter “governare” realmente il Project Portfolio derivante dal presente Piano garantendo la puntuale esecuzione e il raggiungimento degli obiettivi enunciati, sarà necessario mettere in piedi un Program Management Office (PMO), coordinato dal RTD (Responsabile per la Transizione Digitale ai sensi dell’art. 17 del CAD), che coinvolga attivamente sia le strutture di Roma Capitale che le Società Partecipate. Gli obiettivi del PMO sono: supportare il Consiglio della Smart City nel coordinamento delle aree di interesse facenti parte del programma Roma Smart City (RSC); verificare l’allineamento delle varie Aree di Interesse rispetto alla direzione indicata dal Consiglio della Smart City; supportare il Comitato Guida della Smart City nelle attività di competenza (Supporto Tecnico, Quality Assurance, Project Planner, Report, Change Control, Risk Issue, Administration), provvedendo alla verifica del programma Roma Smart City (RSC) anche relativamente alle varianti in corso d’opera; elaborare il reporting sullo stato dei rischi e delle criticità, suggerendo le possibili azioni al Consiglio della Smart City; presidiare il processo di approvazione delle Change Request & Proposal (varianti in corso d’opera); predisporre il budget del programma Roma Smart City (RSC) ed eseguire il controllo dei costi delle realizzazioni.

I progetti e gli indicatori del piano Roma Smart City

All’interno del piano Roma Smart City sono state individuate e valutate 81 progettualità provenienti dagli 11 ambiti di intervento. Nell’allegato del Piano sarà possibile conoscere per ogni singola progettualità: nome del progetto, descrizione sintetica, stato del progetto (tempistiche), smartness, valore economico (€) e aderenza ai Global Goals.

Con l’obiettivo di monitorare l’avanzamento del piano, replicare i progetti di successo e intervenire nelle aree più critiche, sono stati individuati gli indicatori della Città (119) e i KPI Smart (120). Gli indicatori rappresentano il risultato atteso in termini di qualità della vita all’interno della città. I KPI Smart (KPI: Key Performance Indicator, Indicatore Chiave di Prestazione) rappresentano invece il livello di digitalizzazione della città, ovvero l’utilizzo di tecnologie innovative per erogare servizi strumentali al miglioramento degli indicatori della città.

Le ricadute sull’Area Metropolitana

L’Area Metropolitana romana è la più grande d’Italia per numero di abitanti e la seconda per estensione territoriale. Una vera metropoli di dimensioni europee che si colloca al sesto posto tra le 31 “grandi” aree metropolitane europee secondo la classificazione OCSE. Oltre alla complessità dettata dalle dimensioni, l’Area Metropolitana vede coesistere al suo interno contesti socio-demografici molto differenti tra loro. Basti pensare che alla realtà di Roma Capitale, dove vive oltre il 65% della popolazione (con significative differenze anche al proprio interno tra i diversi Municipi), si contrappone quella di altri 120 comuni, un quinto dei quali fa registrare meno di 1.000 abitanti. Considerata la sua rilevanza all’interno dell’Area, Roma Capitale ha quindi avviato un percorso per estendere la portata dei progetti e far beneficiare i Comuni limitrofi delle iniziative e delle progettualità realizzate.

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