LA CLASSIFICA MONDIALE

Smart city: Roma immatura ma la qualità del broadband batte la media

E’ quanto emerge dal Networked Society City Index di Ericsson che vede la capitale al 19mo posto, in salita di due posizioni. La città si piazza bene su fronte dell’accessibilità Ict ma risulta molto indietro sull’infrastrutturazione Ngn e sulla penetrazione del mobile

Pubblicato il 26 Lug 2016

Mila Fiordalisi

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Roma guadagna due posizioni nella classifica di Ericsson che mappa lo stato di avanzamento dell’Ict in 41 città di tutto il mondo passando dal 21mo al 19mo posto. La strada verso la parte alta del podio è dunque ancora lunga ma a guardare il bicchiere mezzo pieno emergono alcuni dati positivi in merito all’adozione delle tecnologie Ict.

Stando a quanto rivela l’edizione 2016 del Networked Society City Index – che vede in pole position Stoccolma seguita da Londra e Copenaghen – se è vero che la capitale italiana è ancora molto indietro sul fronte dell’infrastrutturazione ultrabroadband è anche vero che ha ottenuto un punteggio più alto per il livello di accessibilità Ict. Non solo: la qualità della banda larga risulta maggiore rispetto alla media europea anche se va evidenziato che la penetrazione della banda larga fissa è circa tre volte inferiore alla media generale.

Lo scenario è in chiaroscuro anche per quanto riguarda il mobile: se da un lato si sono registrate moltissime sottoscrizioni alla telefonia mobile, la penetrazione di smartphone e l’uso di internet sono entrambi bassi. Le due posizioni guadagnate rispetto al 2014 – anno in cui la capitale è stata inserita per la prima volta nel ranking – si devono perlopiù alla performance ottenuta nel “triple bottom line”, ossia agli investimenti per lo sviluppo economico, sociale e ambientale: nel prendere in analisi i diversi elementi, lo studio Ericsson evidenzia infatti che la capitale italiana ha registrato buone prestazioni sotto questo profilo, anche se risulta ancora indietro dal punto di vista della maturità Ict.

“Le città hanno bisogno di ripensare le strutture esistenti per cogliere appieno il potenziale dell’Ict e assicurarsi che “smart ” sia in realtà sostenibile – sottolinea Erik Kruse, Head of Ericsson Networked Society Lab -. La città del futuro è caratterizzata da resilienza, collaborazione, partecipazione e mobilità, essenziali per garantire che le nostre città siano luoghi attraenti, sostenibili e vibranti”.

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