Si apre domani alla fiera di Bologna la quarta edizione di Smart City Exhibition dedicata quest’anno ai temi della città e ai dati, protagonisti in tutte le loro forme dell’edizione 2015. Dai convegni con speaker illustri ai laboratori in cui ‘imparare a fare’, dai prototipi ai progetti collaudati e replicabili, dalle app ai sensori, #SCE porta a Bologna (fino al 16 ottobre al padiglione 31) il meglio della ricerca e dell’innovazione con oltre oltre 50 eventi gratuiti – tra convegni, workshop e laboratori.
Si parte alle 9.30 con i saluti del Sindaco di Bologna e il convegno di apertura sulla Data Driven Decision introdotto dal Presidente di Istat Giorgio Alleva per capire come dall’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio si possa passare a decisioni di buon governo; segue nel pomeriggio l’incontro sull’Open Data Government per rendere le città più trasparenti e
(alle 15) il primo incontro italiano degli Assessori all’innovazione: 40 policy maker, di città metropolitane, capoluoghi di provincia ma anche piccole città (Milano, Roma, Torino, Venezia, Genova ma anche Bari, Siracusa, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari) riuniti – insieme all’Assessore bolognese Matteo Lepore – per definire una lista di priorità legate all’innovazione urbana da portare all’attenzione del Governo, per scambiarsi esperienze e soprattutto per renderle scalabili e replicabili. L’incontro – organizzato da Forum PA in collaborazione con l’Osservatorio Smart City di Anci – è il primo del genere in Italia e assume grande rilievo anche alla luce delle risorse finanziarie che stanno per arrivare sulle città metropolitane (circa 40 milioni l’una per le città del centro nord e circa 90 milioni per le città del Sud).
Altri temi affrontati nelle giornate di SCE saranno i dati generati dall’Internet of Things ovvero dai sensori distribuiti in qualsiasi dispositivo (dagli edifici ai semafori, fino al telefonino che abbiamo nelle tasche); i temi delle nuove competenze e i nuovi mestieri generati dai dati, in primis il Data Scientist, definito dall’Economist “il lavoro più interessante del XXI secolo”; ancora si parlerà di protezione dei dati personali e di utilizzo dei dati per la sicurezza dei territori e dell’ambiente. Un focus particolare sarà riservato (il 15 ottobre alle 14.30) al rapporto tra dati, mobile app e start up, durante il quale si premieranno i vincitori della call App4Cities dedicata ad individuare le app più utili per migliorare la vita in città, che ha ricevuto più di 100 progetti in meno di un mese di apertura.
Ai momenti di dibattito e di lavoro progettuale collaborativo si affiancheranno i workshop dedicati a tematiche specifiche in cui imparare ‘a fare’, e le sessioni della Data Academy con un programma di formazione gratuita su 5 aree tematiche: leggere e lavorare i dati; datajournalism, visualizzazione e storytelling; passare dai dati alle APP; civic hacking e cittadinanza attiva; usare i dati per la progettazione territoriale
Molto attesa il 15 mattina (ore 9.30) la presenza di Robert Putnam, docente di Politiche pubbliche della Harvard University, di ritorno a Bologna oltre 20 anni dopo la pubblicazione del suo celebre testo Making Democracy Work, che discuterà di come si è evoluto il capitale sociale in questi anni e come la smart city possa diventare l’humus fertile per la sharing economy, verso una città realmente condivisa e collaborativa. Bologna in questo sta facendo ‘scuola’, ad esempio, con le social street. Anche per questa edizione sarà presentato il 15 ottobre iCityRate, il Rapporto annuale che traccia la classifica aggiornata dei capoluoghi di provincia smart.