Utilizzare i dispositivi intelligenti è difficile per i consumatori italiani ed europei. Che si tratti di smartwatch, fitness monitor o indossabili, termostati domestici intelligenti, sistemi di intrattenimento in auto, telecamere di sorveglianza o sistemi di sicurezza domestici connessi, il risultato è sempre lo stesso: nella maggior parte dei casi il primo scoglio è la non intuitività del funzionamento. Il dato emerge dall’indagine realizzata e appena pubblicata da Accenture, “Engaging the digital consumers in the new connected world”.
Le difficoltà maggiori che gli italiani incontrano, spiegano dall’azienda, sono legate a connettività (21%), complessità di utilizzo (19%), differenza rispetto a quanto visto nella pubblicità sia in termini di funzionamento che di estetica 18%. A livello globale vengono citati la complessità di utilizzo (21%), difficoltà di installazione e differenza tra la realtà e quanto pubblicizzato (19%).
“Per queste nuove categorie di dispositivi connessi, le società di hi-tech e i service provider dovrebbero ripartire da zero e ripensare il proprio approccio allo sviluppo del prodotto, focalizzandosi sull’esperienza del consumatore – afferma Paolo Baile, managing director responsabile communications, media&technology di Accenture Strategy – Il cambiamento a cui sono chiamate è strategico: cercare un posizionamento sul mercato non solo attraverso la differenziazione per le caratteristiche del prodotto, ma soprattutto offrendo una customer experience digitale veramente innovativa. La stessa Accenture, per soddisfare la domanda di servizi digitali evoluti da parte dei consumatori, si sta dotando di competenze in tal senso, come dimostrano l’acquisizione di Fjord, società specializzata in service design e innovazione, e il suo recente ingresso in Italia”.
La ricerca Accenture ha inoltre individuato i primi tre fattori che, a prescindere dalla fascia d’età, determinano la decisione d’acquisto nel caso dei device di ultima generazione. Gli italiani sono allineati alla media globale: il 35% cita la “facilità d’uso” (33% globale), il 29% l’affidabilità del brand (22% globale) e 27% le caratteristiche e le funzionalità del prodotto” (29% globale).
Da un lato gli intervistati hanno affermato di essere poco interessati a comprare dispositivi hi-tech di ultima generazione nel prossimo anno, i loro piani d’acquisto sono molto più consistenti se considerati nell’arco dei prossimi cinque anni. In Italia il 12% dei consumatori pensa di acquistare telecamere di sorveglianza e sistemi di sicurezza connessi così come un termostato smart nei prossimi 12 mesi. Percentuali che salgono rispettivamente al 49% e 47% se si considera di effettuare l’acquisto nei prossimi cinque anni. Altre categorie di dispositivi suscitano interesse all’acquisto nei prossimi cinque anni sono: fitness monitor indossabili e orologi smart 44%, dispositivi indossabili per la salute e stampanti 3D domestiche 43%, oltre a sistemi di intrattenimento auto connessi 42%.
Dopo diversi anni di rapida crescita, intanto, la propensione all’acquisto di prodotti hi-tech più tradizionali risulta in calo, “effetti spiegano da Accenture – di una penetrazione ormai molto alta nel mercato. Dal 2014 al 2015, la percentuale di consumatori che programmano un acquisto è diminuita in cinque delle 12 categorie di prodotto considerate nell’indagine, comprese quelle dei tablet, laptop e televisori HD”.
L’indagine Accenture ha rilevato che c’è particolare attenzione tra i consumatori italiani sulla sicurezza dei dati online. Quasi la metà (46%) di essi rivela di non avere piena fiducia nel modo in cui vengono trattati i dati personali online, come indirizzi email, numeri di cellulari e storico degli acquisti. Inoltre, la percentuale di persone che afferma di non condividere mai queste informazioni e di non essere affatto sicura che i propri dati personali siano protetti in Internet è salita dal 9% dell’anno scorso, al 10% di quest’anno.
Quanto ai criteri che spingono gli italiani a comprare un nuovo dispositivo, la marca è un criterio di selezione decisivo secondo Accenture, e diventa addirittura il primo criterio quando scelgono un nuovo smartphone.