IL REPORT

Smart home occasione “golosa” per le telco

Secondo Accenture l’Internet of things creerà valore per 14.000 miliardi di dollari entro il 2030 per l’intera economia mondiale. Per i Communications Service Provider profitti stimati intorno ai 100 miliardi di dollari entro il 2025

Pubblicato il 05 Set 2017

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Intelligenza artificiale e smart home sempre più al centro delle esigenze dei consumatori. Lo rivela uno studio Accenture secondp cui il 39% degli utenti è interessato al controllo remoto degli elettodomestici, il 29% a quello dei sistemi di sicurezza e il 25% alla regolazione dei termostati tramite app. Come emerso durante IFA 2017 a Berlino, nella gestione del proprio tempo libero e della propria casa, i consumatori desiderano esperienze digitali all’avanguardia, sempre più personalizzate secondo le proprie necessità. L’incremento della domanda apre uno spazio di manovra per le Telco che intendono aumentare la loro quota di mercato e porsi come player in grado di cavalcare questo trend. Per farlo, le aziende devono rivedere radicalmente i propri modelli di business per adattare velocemente prodotti e servizi alle nuove esigenze degli utenti.

Sul fronte delle Telco, che si trovano a dover competere con nuovi player digitali come Google o Amazon, una grande opportunità di crescita deriva dalle cosiddette connected home, le case intelligenti che gestiscono una serie di dispositivi collegati tra loro per andare incontro ai desideri degli abitanti, spesso addirittura anticipandoli. Questi nuovi provider si stanno già rivolgendo ai clienti con offerte di smart home, attraverso i loro assistenti basati sull’intelligenza artificiale e in grado di rispondere alle richieste delle persone.

La Dynamic Digital Consumers Survey di Accenture ha rilevato che se un gigante digitale internazionale come Google lanciasse servizi simili a quelli dei tradizionali operatori telefonici, il 44% degli interpellati sarebbe molto propenso ad aderire alla nuova offerta. In particolare, l’Italia è il paese che più si è espresso a favore dell’ingresso dei nuovi player digitali nel settore della telefonia (circa il 57%, contro il 40% della Francia, il 32% Germania, 35% UK e 45% Spagna).

In relazione ai servizi di connected home, le Telco sono nella posizione di offrire servizi competitivi e ad alto valore aggiunto, ma solo a condizione che siano in grado di trasformarsi in un’ottica di platform economy, offrendo servizi trasversali e integrati a terzi e proponendosi come i pilastri per l’erogazione e la gestione di servizi sempre più personalizzati.

Sempre la Digital Consumers Survey di Accenture, inoltre, ha fatto emergere come il 54% dei consumatori nel mondo (e il 49% di quelli italiani) che fa uso di queste tecnologie abbia riscontrato carenze in termini di personalizzazione dei servizi, privacy dei dati e assistenza clienti, oltre ai significativi problemi di accesso alla connettività ancora rilevanti, soprattutto in Italia. Il 71% dei consumatori intervistati a livello internazionale che ha già o prevede di acquistare servizi di connected home sceglierebbe un provider tradizionale (per l’Italia il 70%).

Lo studio di Accenture ha svelato i principali tre servizi servizi di connected home che i consumatori acquisterebbero: il controllo da remoto di elettrodomestici e impianto di illuminazione, menzionato dal 39% degli intervistati nel mondo, i sistemi di sorveglianza e sicurezza – desiderio del 29% dei rispondenti – e il controllo dei termostati, secondo il 25% dei consumatori coinvolti nello studio. Inoltre, tra i consumatori che vorrebbero un solo provider per i propri servizi di connected home, l’80% sceglierebbe lo stesso provider anche per tutte le altre esigenze nel campo digitale, il 71% sceglierebbe una Telco per i servizi di connected home e il 49% sceglierebbe una Telco per servizi di sicurezza in casa.

Le Telco hanno dunque la possibilità di risolvere queste criticità ed offrire servizi appetibili, ma questo comporta una ridefinizione del proprio business, con un necessario aumento degli investimenti in innovazione sia per rispondere alle necessità dei nuovi consumatori sempre più esigenti, sia per favorire l’aumento dei ricavi.

Secondo una previsione di Accenture l’Internet of Things apporterà all’economia mondiale un valore di 14.000 miliardi di dollari entro il 2030 e ai Communications Service Provider profitti stimati intorno ai 100 miliardi di dollari entro il 2025.

In questo contesto, quindi, le applicazioni volte a rendere le case dei consumatori più intelligenti rappresenteranno una parte significativa di questa opportunità. Ma i provider tradizionali sono pronti a trarre profitto dalla smart home?

Le aziende del mondo delle telecomunicazioni, per poter accrescere i ricavi e non cedere quote di mercato alla concorrenza, hanno bisogno di estendere la propria offerta, sfruttando i propri asset più importanti e la relazione con i propri utenti per arrivare ad offrire servizi integrati e ad alto valore aggiunto.

Occorre, quindi, che le Telco rispondano rapidamente alla concorrenza, puntando in primis sulla forza del proprio brand. Mantenere un sano core business ma accrescere contemporaneamente la propria offerta progettando ecosistemi platform-based e sfruttando iper-personalizzazione e iper-connettività, è l’obiettivo principale che dovrebbero imporsi nell’immediato futuro.

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