INNOVAZIONE

Smart mobility, ecco il piano Ue: chip evoluti e banda ultralarga i pilastri

La Commissione presenta la strategia al 2030: priorità alle infrastrutture di rete e ai microprocessori per le auto connesse per aprire la nuova era dei trasporti in Europa

Pubblicato il 10 Dic 2020

auto

Ottantadue iniziative che dovrebbero dare corpo alla politica continentale dei trasporti per i prossimi quattro anni. La Commissione europea ha pubblicato la sua “Sustainable and smart Mobility Strategy” con un Piano d’Azione che prevede anche obiettivi a lungo termine per l’ammodernamento dell’industria dei trasporti in vista del 2030, del 2035 e del 2050.

iù nello specifico, vengono previsti almeno 30 milioni di veicoli a emissioni zero, tre milioni di punti di ricarica e 1.000 stazioni di rifornimento a idrogeno entro il 2030. In più 100 città europee dovrebbero essere carbon neutral entro quella data e la rete dei treni ad alta velocità dovrebbe essere raddoppiata.

Entro il 2035, dovrebbero essere pronti anche i grandi aeromobili a emissioni zero, consentendo di iniziare la decarbonizzazione delle linee aeree. Entro il 2050, “quasi” tutte le nuove auto, i nuovi furgoni, autobus e autocarri pesanti dovrebbero essere a emissioni zero, il traffico merci ferroviario dovrebbe raddoppiare, le linee ad alta velocità dovrebbe triplicare e infine dovrebbe essere completato il piano per una rete di trasporto transeuropea multimodale (TEN – T), che integri le diverse forme di mobilità in Europa per creare un ecosistema di “trasporto sostenibile e smart, basato su di una connettività ad alta velocità”.

“Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, le emissioni del settore dei trasporti devono registrare una chiara tendenza al ribasso – spiega Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo – La strategia odierna cambierà il modo in cui le persone e le merci circolano in tutta Europa e renderà facile combinare diversi modi di trasporto in un unico viaggio. Abbiamo fissato obiettivi ambiziosi per l’intero sistema dei trasporti per garantire una ripresa sostenibile, intelligente e resiliente dalla crisi della Covid-19″.

“In quanto spina dorsale che collega i cittadini e le imprese europee, i trasporti sono importanti per tutti noi – aggiunge la commissaria ai Trasporti, Adina Vălean – Le tecnologie digitali hanno il potenziale per rivoluzionare il nostro modo di muoverci, rendendo la nostra mobilità più intelligente, efficiente e anche più verde. Dobbiamo offrire alle imprese un quadro stabile per gli investimenti verdi che dovranno effettuare nei prossimi decenni. Attraverso l’attuazione di questa strategia, creeremo un sistema dei trasporti più efficiente e resiliente, saldamente rivolto a ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”.

Smart mobility, cosa prevede la strategia Ue

Il documento strategico pone un’attenzione particolare al trasporto ferroviario e multimodale insieme al rafforzamento delle misure per aumentare la diffusione di auto elettriche, e di furgoni e camion a emissioni zero. Il trasporto aereo dovrebbe essere significativamente ridotto e dotato quanto prima possibile di sistemi di propulsione a emissioni zero per gli aeromobili, sempre però considerando le peculiari difficoltà legate a questo settore. Come si legge nel documento sulla strategia: “Il trasporto aereo e quello marittimo presentano maggiori sfide per la decarbonizzazione nei prossimi decenni, a causa dell’attuale mancanza di tecnologie a emissioni zero pronte per il mercato, dei lunghi cicli di vita e di sviluppo di aeromobili e navi, per i significativi investimenti necessari per nuove infrastrutture e sistemi di rifornimento”.

E’ interessante notare che, per ovviare a queste sfide, la Commissione affermi che “queste modalità di trasporto dovranno avere un accesso prioritario a combustibili liquidi e gassosi rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, considerando che a breve termine vi è una mancanza di mezzi di propulsione alternativi adeguati”.

La Strategia indica anche nel trasporto merci su ruote un punto di intervento affermando che: “Il Green Deal europeo richiede che una parte sostanziale del 75 per cento delle merci interne trasportate oggi su strada sia trasferita al trasporto ferroviario o a quello su vie navigabili interne”. Quanto all’automotive, non si tratta solo del passaggio all’elettrico, all’idrogeno e della realizzazione della relativa infrastruttura di ricarica, ma si punta nettamente verso il trasporto multimodale, con l’obiettivo di ridurre il numero di auto su strada.

In quest’ottica, sarà data priorità ai modi di trasporto meno inquinanti, ci si muoverà verso la fine dei sussidi ai combustibili fossili e la Commissione si impegnerà per realizzare una cornice continentale per armonizzare le misure di valutazione delle emissioni nel settore dei trasporti, così da consentire ai consumatori finali di conoscere esattamente l’impronta ecologica delle scelte di mobilità di ognuno. Nei contesti urbani, in particolare multimodalità andrà declinata anche in termini di micromobilità interconnessa e di trasporto pubblico, consentendo agli utenti di passare da un mezzo di trasporto all’altro con facilità ed efficienza “ad esempio consentendo ai passeggeri di acquistare biglietti per viaggi multimodali” segnala la nota di accompagnamento. Quanto alla digitalizzazione, verrà promossa “l’innovazione e l’uso dei dati e dell’intelligenza artificiale (IA) per una mobilità più intelligente, ad esempio sostenendo pienamente la diffusione di droni e aeromobili senza equipaggio e ulteriori azioni per costruire uno spazio comune europeo di dati sulla mobilità”.

Per raggiungere questi traguardi, come si legge al punto 67, “l’Unione deve assicurare che i fattori chiave per i sistemi digitali siano disponibili, inclusi l’adeguata componentistica elettronica per la mobilità e l’infrastruttura di rete”.

In generale, la strategia mira a rafforzare il mercato unico, “ad esempio rafforzando gli sforzi e gli investimenti per completare la rete transeuropea di trasporto (TEN-T) entro il 2030 e sostenendo il settore attraverso maggiori investimenti, sia pubblici che privati, nella modernizzazione delle flotte in tutte le modalità.

“Ovviamente, sottolinea la strategia, questi investimenti si affiancano ad una adeguata politica di incentivi e disincentivi di natura finanziaria e non solo, atti ad accompagnare la transizione. In sintesi, la Commissione afferma: “Con maggiori investimenti pubblici e privati all’ammodernamento e nella ecologizzazione delle nostre flotte e infrastrutture e rafforzando il mercato unico, ora abbiamo un’opportunità storica per rendere i trasporti europei non solo più sostenibili ma anche più competitivi a livello globale e più resistente a eventuali shock futuri”.

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