Vietato contattare dipendenti in smart working fuori dall’orario di lavoro e obbligo per le aziende di contribuire ai sovraccosti degli stessi su comunicazioni e bollette elettriche. I datori di lavoro saranno dispensati dal rispetto di questo divieto solo “in casi di forza maggiore”, mentre in tutti gli altri la violazione verrà considerata un illecito amministrativo.
Sono alcuni degli aspetti salienti della nuova normativa – prima nel suo genere in Europa e tra le prime al mondo – sullo che, sul filo di lana, entra in vigore in Portogallo, dove il governo socialista si è ritrovato senza maggioranza sulla legge di Bilancio e si andrà a elezioni anticipate.
Una legge che non solo mira a tutelare i lavoratori , ma che nelle strategia dell’esecutivo uscente si spinge oltre: combinando queste nuove regole alle varie agevolazioni fiscali già presenti su imprese e dipendenti – spiega il Financial Times – Lisbona punta infatti a diventare un magnete dei “nomadi digitali” e favorire l’insediamento di aziende che magari lavorano perfettamente con i dipendenti sparpagliati in tutto il mondo.
“Il lavoro a distanza ha grandi vantaggi, a condizione di controllare gli svantaggi”, ha spiegato Ana Mendes Godinho, ministra del Lavoro del governo socialista guidato da Antonio Costa, al Web Summit di Lisbona. “La pandemia ha accelerato la necessità di regolamentare ciò che già doveva essere regolamentato”.
Smart working, cosa prevede la legge portoghese
Per proteggere la privacy, viene stabilito un divieto assoluto a qualunque forma di monitoraggio dei lavoratori. Gli accordi di telelavoro e lavoro da remoto verranno stabiliti con intese tra datore e lavoratore che definiscano orari e luoghi di lavoro. E se i lavoratori possono rifiutare di svolgere le loro mansioni da casa senza dover giustificare la loro scelta, le società dovranno invece spiegare per iscritto le ragioni per le quali non dovessero soddisfare le richieste in tal senso dei dipendenti.
I genitori con figli fino a 8 anni di età avranno il diritto allo smart working in ogni caso. Le uniche imprese esentate da queste nuove regole sono quelle con meno di 10 dipendenti. La nuova normativa portoghese impone anche di contribuire ai costi addizionali su energia, comunicazioni e dispositivi che i lavoratori devono sopportare per poter effettuare il lavoro da remoto da casa. Su questo alcuni esperti legali hanno espresso dubbi su come calcolare questi costi, mentre le associazioni di produttori agricoli hanno già protestato contro il divieto di contattare i lavoratori fuori
dall’orario di lavoro lamentando che sia irragionevole.
Inoltre nessuna discriminazione è consentita tra i lavoratori a distanza e gli altri in termini di vacanze, carriere, formazione, salute e disposizioni assicurative. Le aziende saranno anche tenute a organizzare incontri regolari faccia a faccia per evitare che i lavoratori a distanza si sentano isolati.