App per la gestione del personale, degli ordini e anche del magazzino, personalizzate per rispondere alle necessità più disparate. Ormai le società utilizzano una grande quantità di applicazioni per gli scopi più eterogenei e una gestione aziendale più efficace. Il problema semmai è il livello di integrazione, automazione e condivisione di dati utili tra le diverse applicazioni, che governano aspetti separati di un’impresa.
Come farle dialogare quindi tra di loro, ai fini di un controllo e un monitoraggio proattivo, semplice, immediato, che aumenti velocemente la produttività dell’azienda? Questa è la domanda che per primi ci siamo posti noi in SMI Technologies and Consulting per gestire i nostri servizi. La risposta eche ci siamo dati è stata la YOUnified Platform.
Flessibilità, facilità di sviluppo e utilizzo, dialogo tra le applicazioni: queste le caratteristiche che abbiamo voluto per la nostra piattaforma. Integrazione ed automazione, unite a una maggiore visibilità, consentono di non sottrarre tempo allo sviluppo del business e ai clienti, lasciando alla piattaforma il compito di raccogliere, elaborare e mostrare i dati utili.
La YOUnified Platform è l’elemento principale per la nostra consulenza di Service Integrator: attraverso un unico accesso, l’azienda ha la possibilità di accedere a tutti i propri servizi. La dashboard principale è personalizzabile e profilabile, per avere a portata di mano le informazioni e le statistiche necessarie: con un solo account si possono gestire tutte le funzioni aziendali, dalla segreteria al commerciale, dai servizi IT alla logistica, dalla contabilità alle risorse umane.
Con la YOUnified Platform è possibile ricreare in digitale la propria azienda “fisica”. E per queste sue caratteristiche, ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema: è stata infatti scelta come “protagonista” di un cortometraggio sci-fi – Néo Kósmo – scritto e diretto dal regista Adelmo Togliani, che vuole esplorare le possibili distorsioni distopiche di un utilizzo improprio della tecnologia.
La storia è ambientata in un futuro prossimo venturo, in cui la YOUnified Platform è il sistema tecnologico che governa l’intero funzionamento di Neo Kosmo, la realtà virtuale all’interno della quale le persone comunicano e lavorano. In una famiglia borghese è in atto un vero e proprio processo di dissociazione dalla realtà: genitori e figli non parlano più tra loro e passano intere giornate su Nuovo Mondo dove lavorano, studiano, si danno appuntamento. Alésia, l’androide-tata di famiglia, è l’unica a prendere atto che il processo di deriva sociale è ormai irreversibile.
Ma perché un’azienda che si occupa di tecnologia, come SMI Technologies and Consulting, ha deciso di avventurarsi in un territorio che non le è proprio, come quello del cinema?
Cesare Pizzuto, amministratore delegato di SMI, lo spiega: “Per il tipo di lavoro che facciamo, noi di tecnologia parliamo tutti i giorni. La tecnologia ci consente di fare cose meravigliose e lo abbiamo visto ancor di più in questi tempi difficili: ci ha permesso di andare avanti, di lavorare, di studiare e di rimanere in contatto con i nostri cari. Ma quali sono i rischi? Per dirla con il linguaggio del cinema, qual è “il lato oscuro della forza”?
Come operatori del settore, in SMI sentiamo di avere una grandissima responsabilità, quella di rendere questa tecnologia fruibile affinché l’uomo stia meglio e che non sia solo uno strumento per fare, di più e più velocemente. La storia ce lo insegna: circa un secolo fa un gruppo di ricercatori universitari brillanti, cercavano di portar via dal nucleo tutta l’energia. Non potevano immaginare che 20 anni dopo la loro scoperta avrebbe consegnato all’umanità una delle armi di distruzione più potenti mai sperimentate.
La tecnologia può molto: ma siamo certi di saperne prevedere e contenere gli inevitabili side-effects? Noi di SMI abbiamo deciso di partecipare al progetto di Adelmo Togliani con la nostra YOUnified Platform per esplorare in sicurezza, grazie alla narrazione cinematografica, la tecnologia al suo peggio, per stimolare la discussione su quello che potrebbe accadere, per invitare a una responsabilità collettiva sulle azioni da intraprendere adesso. Sembrerà paradossale, ma noi tutti dovremmo pensare a una moratoria nell’uso della tecnologia: il rischio distopico c’è, e questo rischio il cinema ce lo racconta da anni”.
Senza indulgere in scenari apocalittici, è indubitabile che lo sviluppo delle tecnologie emergenti ci apre a possibilità fino a poco tempo fa inimmaginabili, ma è doveroso mantenere uno sguardo attento e responsabile per guidare la tecnologia verso il migliore dei futuri possibili, piuttosto che essere guidati da essa.