“Lo smart working è uno scambio fra l’autonomia, che viene restituita ai lavoratori, e un orientamento maggiore ai risultati”: lo dice Mariano Corso, socio di Digital 360, membro del comitato scientifico degli Osservatori Digital e Direttore Scientifico di Partners4Innovation. Ed è proprio nella sede milanese di Copernico Milano Centrale, business center di nuova concezione inaugurato un anno fa, che si svolgono le attività del gruppo e della società. Ovviamente insieme ad altre realtà aziendali. C’è un fattore inedito generato dal lavoro “smart” proposto da Copernico, ed è esattamente il risultato di quello scambio: “Poter contare su un corretto scambio fra autonomia e orientamento ai risultati ebbene, è ciò che fa accadere le cose”. Questo in virtù di una molteplicità di elementi: “Qui vengono previsti spazi per concentrarsi, magari in solitudine – spiega Corso -, così come spazi per lavorare in modo formale ai risultati, e poi ancora spazi riservati a momenti più creativi, di condivisione”.
In questo modo si evita un’immersione in locali omologati che non consentono la piena espressione della propria vocazione professionale. Una precisazione: “Lo smart working viene spesso ricondotto al lasciare che le persone per una parte del proprio tempo lavorino a casa”. Ma attenzione: “lo spazio di casa in sé non consente di raggiungere lo stesso tipo di equilibrio”. Chi lavora dentro Copernico? “Incontriamo persone anche molto diverse, ma che come noi sono effettivamente caratterizzate dalla curiosità e dal rispetto reciproco. Qui nessuno è veramente un estraneo”. Il risultato è un “effetto coopetition”. Ma anche un “effetto distretto innovativo”.