Sono le speculazioni che gravano sui lavoratori in smart working e sugli studenti costretti alla didattica a distanza a preoccupare maggiormente nel quadro dei rincari Istat. Secondo l’elevazione dell’Unione nazionale consumatori, che sulla base delle statistiche diffuse ieri ha stilato la classifica dei prodotti soggetti agli aumenti più consistenti, computer portatili palmari, tablet, computer desktop (Apparecchi per il trattamento dell’informazione) subiscono un balzo annuo del 12,4% (+1,3% su settembre) collocandosi al 3° posto della classifica. Altri apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di suoni e immagini, come le cuffie con microfono, indispensabili per webinar, webmeeting e per seguire le lezioni di casa, sono al 4° posto con +10,2% e salgono del 4,4% in un solo mese, piazzandosi al 6° posto della top ten mensile. Monitor e stampanti (Accessori per apparecchi per il trattamento dell’informazione) sono al 6° posto, registrando un rincaro del 9,8% rispetto ad ottobre 2019.
Tendenza nazionale in deflazione: calo annuo dello 0,3%
Mentre l’Italia è in deflazione e in media a ottobre i prezzi scendono su base annua dello 0,3%, alcuni prodotti registrano dunque rialzi a due cifre.
In testa alla classifica annua, comunque, i pacchetti vacanza nazionali, +14,8%, indicativo di un spostamento delle ferie rispetto ai mesi tradizionali estivi per via della pandemia, al 2° posto la gioielleria, +12,7%.
Ad allarmare anche i rialzi annui di frutta fresca, al 5° posto con +10%, tariffe amministrative al 9° con +7,3%, spese bancarie che chiude la top ten con +6,6% (+2% rispetto al mese precedente), vegetali freschi appena fuori dalla classifica, all’11° posto con +5,4%.
Crescita vertiginosa dei costi legati al tempo libero
Rispetto a settembre 2020, destano preoccupazione anche gli aumenti stratosferici dei Servizi di rilegatura testi ed E-book download, in testa alla top ten mensile con +11,4%, una speculazione sul tempo libero degli italiani costretti a ridurre gli spostamenti, trasporto marittimo, al 2° posto con +10,8%, al 3° energia elettrica con +6,2%, al 4° vegetali freschi +5,3%, al 5° il gas con +5%.