Uno smartphone a misura delle donne dei Paesi più poveri: è un’iniziativa lanciata da varie organizzazioni e rivolta espressamente alla comunità internazionale che lavora sul design digitale. Usaid (Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Internazionale), Qtel Group, l’agenzia australiana per lo Sviluppo internazionale e il Fondo di sviluppo Gsma hanno annunciato il lancio di GSMA mWomen Design Challenge: Redefining the User Experience.
In pratica il progetto di Gsma (associazione internazionale che rappresenta gli operatori del mobile) punta a incoraggiare i designer di tutto il pianeta a sviluppare interfacce più semplici da usare negli smartphone, in modo che anche le persone senza istruzione possano avvalersi dei dispositivi mobili e, tra loro, quelle attualmente più penalizzate nell’uso delle nuove tecnologie, ovvero le donne.
Da una ricerca di Gsma emerge infatti che le rappresentanti del sesso femminile hanno il 21% di probabilità in meno degli uomini di possedere un dispositivo mobile nei Paesi a basso o medio reddito. Questo si traduce in circa 300 milioni di femmine nei Paesi in via di sviluppo prive dell’accesso a strumenti che potrebbero anche contribuire a salvare loro la vita. Uno smartphone è in grado di mettere in contatto una donna con un centro sanitario che altrimenti raggiungerebbe solo dopo diversi giorni di viaggio, può fornirle informazioni aggiornate sui prezzi del cibo e delle merci e consentirle l’accesso al mobile-banking. Ma tutto questo non può avvenire se il dispositivo mobile non diventa più “women friendly”. Non a caso circa il 22% delle intervistate da Gsma in Egitto, India, Papua Nuova Guinea e Uganda ha ammesso di non usare il cellulare perché non è capace di farlo.