L’ANALISI

Dazi Usa e fluttuazioni economiche: per il mercato smartphone la situazione si fa complessa



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Le economie emergenti sono state il motore di crescita nel 2024, ma le performance stanno rallentando poiché in alcune aree si sta raggiungendo il punto di saturazione. Bisognerà trovare il giusto equilibrio tra risultati di breve termine e investimenti di lungo periodo. E i sempre più stringenti requisiti di conformità aggiungono ulteriore imprevedibilità

Pubblicato il 4 feb 2025



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Il mercato globale degli smartphone ha registrato una crescita significativa del 7% nel 2024, raggiungendo 1,22 miliardi di unità. Lo afferma l’ultima ricerca di Canalys, la quale evidenzia anche che i mercati emergenti, motore di questa crescita, stanno iniziando a mostrare segni di rallentamento poiché in alcune aree si sta raggiungendo il punto di saturazione. Le analisi di settore rivelano che, per il futuro, sarà cruciale per le aziende trovare il giusto equilibrio tra la gestione dei risultati a breve termine e gli investimenti di lungo periodo, mentre i requisiti di conformità diventano sempre più stringenti e aggiungono ulteriore imprevedibilità al panorama economico e commerciale.

Apple resta leader di mercato, crescono i produttori cinesi

In questo quadro, afferma Canalys, Apple ha mantenuto la sua posizione di leader nel mercato, nonostante un calo dell’1% nelle spedizioni di iPhone, seguita da Samsung, anch’essa con un decremento dell’1%. Xiaomi, invece, ha visto una crescita del 15% nelle spedizioni grazie alla forte domanda in Cina e nei mercati emergenti.

Anche l’analisi di IdcWorldwide Quarterly Mobile Phone Tracker – conferma che, mentre Apple e Samsung hanno visto ridursi le loro quote di mercato, mentre i produttori cinesi stanno guadagnando terreno con strategie aggressive in segmenti di prezzo più bassi. Marchi come Xiaomi, Oppo e Vivo stanno espandendo rapidamente la loro presenza in Europa e Africa, sostenuti dalla forte performance nei dispositivi di fascia media.

La minaccia dei dazi Usa

Il contesto commerciale globale si fa complesso a causa delle minacce di nuovi dazi da parte della nuova amministrazione Trump, che potrebbero colpire non solo la Cina ma anche partner commerciali come Canada e Messico. Queste tensioni tariffarie arrivano mentre molte aziende stanno ristrutturando la loro catena di approvvigionamento sfruttando il “nearshoring” in Messico, una strategia adottata in risposta alle precedenti interruzioni legate alla pandemia e ai dazi tariffari.

Il possibile impatto delle tariffe: “effetto a catena” sull’economia

L’incertezza legata ai dazi persistenti rappresenta una minaccia significativa. Secondo gli analisti della Columbia Business School, sono importanti le implicazioni che potrebbero derivare dall’imposizione di queste tariffe: si va da un aumento dei prezzi per i consumatori, poiché le aziende sarebbero costrette a trasferire i costi aggiuntivi sui clienti finali e una possibile riduzione dei tassi di crescita economica, in quanto i consumatori potrebbero ridurre la spesa a causa dei costi più elevati dei beni di consumo. Questo rallentamento della crescita potrebbe tradursi in una diminuzione dei posti di lavoro, poiché le aziende potrebbero dover tagliare i costi, inclusi quelli del personale, per mantenere la redditività.

Secondo Supplyframe, le tariffe potrebbero anche penalizzare le aziende che hanno cercato di fare grandi passi avanti nella ristrutturazione delle loro catene di approvvigionamento. Nvidia e Foxconn, ad esempio, hanno annunciato la costruzione di una fabbrica a Guadalajara per la produzione di server di intelligenza artificiale, ma i nuovi dazi potrebbero compromettere questi sforzi, aumentando i costi operativi e influenzando le decisioni di investimento futuro. Nonostante le sfide, il mercato offre ancora opportunità, specialmente per i venditori che possono trarre vantaggio dall’aumento delle tendenze verso dispositivi premium e dai sistemi di sovvenzioni in Cina. Tuttavia, per sfruttare queste opportunità, le aziende dovranno diversificare i loro portafogli di prodotti, investire nel marketing orientato al marchio e instaurare collaborazioni più profonde con i canali di distribuzione.

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