Fare sistema e collaborare, sviluppare la banda larga e spingere
gli investimenti in innovazione e ricerca. Sono questi gli
imperativi emersi dal confronto tra manager di grandi aziende Ict e
rapresentanti delle Regioni che si sono confrontati nella giornat a
inaugurale di Smau.
"La necessità di fare sistema tra attori pubblici e privati,
l'importanza di dotarsi di infrastrutture di rete pervasive a
banda ultralarga per moltiplicare il potenziale produttivo e
creativo di persone e imprese e la consapevolezza del ruolo
centrale giocato dalle tecnologie digitali per la crescita e lo
sviluppo delle imprese del territorio – ha sottolineato l'Ad di
Smau, Pierantonio Macola – Sono alcune delle
ricette che proponiamo questa mattina per aiutare il Paese a fare
un passo avanti e lasciarsi alle spalle il difficile momento
economico che stiamo vivendo”.
Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni
ha ricordato le azioni messe in campo dalla Regione nel campo
dell'innovazione. "La Regione Lombardia in tema di
eGovernment ha dedicato un Assessorato proprio alla semplificazione
e digitalizzazione della documentazione e stilato un’Agenda
Digitale Lombarda con i nomi di tutte le aziende e i produttori:
una nuova modalità di interazione tra amministrazione cittadini e
imprese – ha rimarcato – In un’ottica di abbattimento del Digital
Divide abbiamo inoltre istituito un bando con il Ministero
dell’Istruzione dell’importo di 120 milioni di euro per
sostenere progetti sperimentali anche presso aziende molto piccole.
E tra i settori altamente innovativi abbiamo dedicato all’Ict 10
milioni di euro".
Secondo Andrea Rangone, responsabile Osservatori
Ict del Politecnico di Milano, il rilancio della competitività
passa anche per alcune regole che la PA deve seguire. "Ne
abbiamo individuate 6 – ha puntualizzato – Prima di tutto
supportare finanziariamente l’innovazione attraverso bandi di
co-finanziamento a progetti di ricerca industriale e a start-up
(Finanziamenti); quindi favorire la creazione di una rete di enti
di ricerca, università, centri servizio sul territorio (ma anche
online) a disposizione delle imprese (Sportello tecnologico);
agevolare la creazione di aggregazioni territoriali di imprese e
enti di ricerca – Poli e Distretti – per aumentarne la
cross-fertilizzazione tecnologica (Cluster tecnologici); investire
in programmi formativi per sviluppare figure professionali
avanzate, pivot dell’innovazione (Formazione); creare le
condizioni per la creazione di una infrastruttura digitale
all’avanguardia – ultra broad band (Autostrade digitali) – e
infine Investire direttamente nella propria innovazione digitale
per ‘dare il buon esempio’ e stimolare i fornitori di Ict
(Smart Government)”.
Concordi sulla necessità di adottare strategie ad hoc per
l'innovazione anche gli assessori regionali, che hanno colto
l'occasione del convegno per fare il punto su quanto fatto dai
singoli enti.
“La Puglia è la prima regione del Sud in Italia per numero di
imprese innovative – ha ricordato Loredana
Capone, vice presidente della Regione e assessore allo
Sviluppo economico – Ha messo l’innovazione al centro delle
politiche di sviluppo regionale, costruendo una strategia
articolata per la promozione di specializzazioni produttive. Per
attuare queste politiche la Regione Puglia ha destinato a ricerca e
sviluppo, nella programmazione 2007-2013, un investimento tra i
più alti in Italia: 1.763 milioni di euro, di cui 30,6 dedicati
alla diffusione dell’Ict, allo sviluppo delle imprese innovative
e ai partenariati regionali per l’innovazione".
“La Regione Lombardia è da sempre al fianco delle sue 800.000
imprese (una ogni 12 abitanti) – ha commentato Andrea
Gibelli, vicepresidente e assessore all’Industria,
Artigianato, Edilizia e Cooperazione della Regione Lombardia – Per
valorizzarle è importante raggiungere una massa critica di
interesse. Tra le molte misure approvate, rientra una consistente
dotazione finanziaria di oltre 120 milioni di euro per la
promozione e la realizzazione di progetti da parte di Pmi lombarde
anche in collaborazione con grandi imprese e organismi di ricerca
in settori strategici di intervento”.
“Le iniziative condotte dalla Regione Liguria negli ultimi anni
hanno dato vita a ben otto Poli di Innovazione e due Distretti
Tecnologici – ha dichiarato Renzo Guccinelli,
assessore regionale allo Sviluppo economico, industria, commercio,
commercio equo e solidale, artigianato, tutela dei consumatori,
ricerca e innovazione tecnologica, energia della Regione Liguria –
Fondamentale è la centralità dei giovani in tutti i processi di
ricerca, alta formazione e innovazione che si attuano sul
territorio così come, in tale ottica, il sostegno finanziario e
tecnico alla loro crescita professionale. Nel prossimo triennio la
Regione sarà impegnata a sostenere l’alta formazione e la
qualità del capitale umano dedito ad attività di ricerca e
innovazione e a promuovere queste ultime presso le imprese. Nel
frattempo la realizzazione del Parco Tecnologico degli Erzelli
vedrà l’insediamento di centri di ricerca e sviluppo high tech
di rilevanza internazionale”.
“Proprio in questi giorni siamo nel pieno del ciclo di incontri
per la redazione del nuovo Programma Attività Produttive 2012-2014
– ha rilanciato Giancarlo Muzzarelli, assessore
Attività produttive ed Economia verde Regione Emilia-Romagna –
Sono in corso tante azioni, dai bandi per chi si mette in rete al
sostegno alle nuove imprese, sino al grande impegno per l’energia
in tutti i settori. Abbiamo aperto un bando per sostenere la
creazione di reti di imprese, l'innovazione tecnologica e
organizzativa nelle Pmi; abbiamo stanziato 14 milioni di euro per
favorire lo start up di imprese innovative, in particolare di
quelle operanti in settori ad alta tecnologia. La nostra è una
Regione in cammino verso il futuro”.
“Uno degli assi fondamentali della nostra politica per
l’innovazione è rappresentato dal polo della Meccatronica di
Rovereto, progetto che si propone di favorire l'interazione fra
offerta formativa e manifatturiero innovativo, modificando
profondamente la fisionomia della seconda città del Trentino,
Rovereto – ha ricordato Alessandro Olivi,
assessore all’industria, artigianato e commercio della Provincia
autonoma di Trento – Obiettivo principale è trasformare
l’attuale polo in un luogo dove imprese, formazione tecnica e
professionale nonché centri di ricerca potranno lavorare assieme
integrando conoscenze e competenze in una logica distrettuale.
Perché l’innovazione migliora la qualità della vita e dei
prodotti, per questo non si può limitare all’ambito tecnico:
l’innovazione deve permeare ogni settore”.
“Dal confronto con gli interlocutori portatori di innovazione la
Regione ha potuto potenziare il tessuto innovativo locale
portandolo da straordinarie nicchie di specializzazione a reti
diffuse di conoscenza – ha puntualizzato Maria Luisa
Coppola, assessore all’Economia e sviluppo, Ricerca e
Innovazione della Regione Veneto – Abbiamo inoltre voluto credere
fortemente nello startup di giovani imprenditori creativi e
ricercatori geniali agevolando loro l’accesso al credito e il
consolidamento del capitale d’impresa con opportuni strumenti di
ingegneria finanziaria”.
Il Lazio ha ricordato Pietro Di Paolo, assessore
alle Attività Produttive e alle politiche dei rifiuti ha stanziato
"226 milioni di euro stanziati nell’ambito di un programma
strategico per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento
tecnologico – ha concluso – . La declinazione di progetti
originali presso il mondo delle PMI e delle PP.AA. riveste un ruolo
decisivo per crescere e governare l’attuale periodo di crisi. Il
nostro programma punta a stimolare l’innovazione e la ricerca nel
tessuto produttivo, a incentivarne le iniziative pubblico-private e
a creare un osservatorio sull’innovazione".
In risposta agli spunti emersi, sono intervenuti i top manager
dell'Ict. David Bevilacqua, Ad di Cisco ha
ricordato che "è il momento di agire perché l’Ict possa
dispiegare appieno le sue potenzialità, rimuovendo gli ostacoli
che ci impediscono di farlo. Occorre dunque dotarsi di
infrastrutture di rete pervasive a banda ultralarga; utilizzare
tali infrastrutture per moltiplicare il potenziale produttivo e
creativo di persone e imprese; progettare fin da ora lo sviluppo
futuro in modo sostenibile, interconnesso ed
intelligente".
Per Dario Bucci, Ad Intel Italia “Il nostro è
un Paese che fa sempre fatica, forse più di altri, a parlare di
vera innovazione tecnologica. In Italia più che altrove oggi
sembra di assistere a una rivoluzione informatica a due velocità.
Quella ridotta spesso al minimo è ancora quella della PA ovvero di
chi dovrebbe avere il peso più importante, investendo in
infrastrutture e offrendo servizi al passo coi tempi.. Tuttavia è
con sorpresa e felicità Intel ha intrapreso nell’ultimo anno un
positivo viaggio alla scoperta di un’altra Italia, anche piccola
e meno conosciuta, che sa innovare dal basso, con la stessa
naturalezza con cui si valorizza il buon gusto e lo stile che il
mondo ci riconosce”.
“Serve dare concretezza alle tante, forse troppe discussioni
sull’innovazione, seguendo l’esempio di altre aree del pianeta
che si sono dimostrate ben più lungimiranti di noi – ha aggiunto
Nicola Ciniero, Ad Ibm Italia – L’elemento
abilitatore dell’innovazione, e quindi la leva della crescita,
resta quell’Ict che il fior fiore di indagini e analisi
individuano come primo e più incisivo propulsore dell’economia.
Tutta la tecnologia che già ci circonda e la disponibilità di
un’ampia potenza di elaborazione aprono al Paese e ai suoi
territori un enorme potenziale di trasformazione nel modo di
funzionare. Basta adoperarsi per favorirne l’integrazione a ogni
livello. Ricavandone riduzione degli sprechi, abbattimento dei
costi e recupero d’efficienza, sia nel pubblico sia nel
privato".
Secondo Sergio Esposito, Country Leader Hardware
Business Unit Oracle Italia, ha ricordato il valore aggiunto del
cloud computing. "Il Cloud è certamente il nuovo paradigma:
un percorso che oggi hanno intrapreso più dell’80% delle grandi
aziende a livello globale. Oltre il 40% dichiara di averlo fatto
per potersi allineare continuamente alle esigenze e alle richieste
di business. Per il mercato italiano è una grossa opportunità:
l’erogazione via cloud pubblico potrà rappresentare un vero
momento di svolta tecnologica sia per le Pmi che per le pubbliche
amministrazioni, che potranno finalmente ottimizzare e condividere
piattaforme e infrastrutture”.
“Per Olivetti – ha commentato l'Ad Patrizia
Grieco – il processo di innovazione passa attraverso la
capacità di fondere il know how dell’azienda nel settore Ict con
le altre competenze disponibili sul mercato, per mettere a punto
un’offerta sempre allo stato dell’arte perché siamo convinti
che nessuna azienda da sola possa essere in grado di riprodurre i
tassi di innovazione del mercato".
“In Microsoft siamo convinti che l’innovazione diffusa e la
competitività di un territorio non nascano da iniziative isolate,
ma da una gestione a sistema che coinvolge molti attori, pubblici e
privati – ha confermato anche Pietro Scott
Jovane, numero uno di Microsoft Italia – Affinché ciò
avvenga è necessario un lavoro di sensibilizzazione di imprese,
istituzioni, governi e associazioni, per creare un clima di
consenso e fiducia in grado di incoraggiare la nascita di progetti
che rappresentino veri e propri esempi di eccellenza. In questo
contesto crediamo che le regioni abbiano un ruolo decisivo nel
governo e nella promozione dell’innovazione mediante il
trasferimento e la circolazione della conoscenza".
“Le soluzioni IT e i servizi Web sono oggi gli strumenti di
lavoro determinanti per la crescita delle imprese soprattutto di
piccole dimensioni – ha affermato Pietro
Labriola, responsabile Direzione Business, Telecom Italia
– Numerosi analisti di mercato mettono in diretta correlazione la
prosperità dell’impresa e l’utilizzo intenso e pervasivo
dell’Information Technology. Osservando attentamente le
caratteristiche delle PMI emerge che i 4,5 milioni di attività che
ne fanno parte non solo sono distribuite su tutto il territorio
nazionale ma sono anche fortemente interconnesse con la realtà
locale di appartenenza. Sul territorio nazionale sono circa 5.000
società IT e oltre 31.000 professionisti dell’IT che
consigliano, mantengono e gestiscono la dotazione informatica e
tecnologica delle imprese. Nasce così un vero e proprio rapporto
fiduciario tra Imprenditori e Professioni dell’IT destinato a
durare nel tempo. Per questo motivo all’inizio del 2011 abbiamo
deciso di avviare il programma di sviluppo di un canale commerciale
interamente dedicato a questo settore di mercato – “IT
IS-Information Technology Impresa Semplice” – con l’obiettivo
di costruire un rapporto di collaborazione con i professionisti
dell’IT che operano localmente”.
“Se il supporto al processo di crescita delle aziende può
costituire un elemento positivo in un momento delicato
dell’economia nazionale, tanto più risulta strategico il
sostegno allo sviluppo delle amministrazioni, poiché un paese sano
passa attraverso un percorso evolutivo delle PA che, innovando,
può migliorare la gestione interna, il servizio ai cittadini e la
qualità di vita della collettività – ha concluso Agostino
Santoni, Ad Sap Italia. Dopotutto le esigenze del settore
pubblico sono le stesse del privato, ovvero ottimizzare i costi,
orientarsi alla performance e avere consapevolezza del modo in cui
vengono impiegate le risorse".