Snap ha in programma di licenziare circa il 20% dei suoi oltre 6.400 dipendenti. A dirlo è The Verge, portale di informazione dedicato al mondo tecnologico, che cita persone che hanno familiarità con la questione.
Le divisioni colpite dai tagli
I tagli, che la società a cui fa capo la piattaforma Snapchat avrebbe pianificato nelle ultime settimane, iniziano oggi e colpiranno alcuni dipartimenti più duramente di altri. Subirà per esempio un grave impatto il team che lavora sui sistemi che consentono agli sviluppatori di creare mini app e giochi all’interno di Snapchat. Anche Zenly, l’app di mappatura sociale acquistata nel 2017, sarà bersagliata da tagli profondi, così come la divisione hardware di Snap, che è responsabile degli occhiali per la realtà aumentata Spectacles e del drone con fotocamera Pixy, recentemente ritirato dal commercio a pochi mesi dal lancio. Anche l’organizzazione di vendita di annunci dell’azienda è in fase di ristrutturazione con Jeremi Gorman, chief business officer di Snap, già uscito dall’azienda e pronto a ripartire in Netflix.
Sebbene l’entità dei licenziamenti sia significativa, gli osservatori sono tutt’altro che sorpresi: il prezzo delle azioni di Snap ha d’altra parte perso quasi l’80% del suo valore dall’inizio di quest’anno e la società aveva già dichiarato a maggio che avrebbe rallentato le assunzioni e tagliato i costi. I margini pessimi del secondo trimestre e l’outlook negativo per il terzo quarter hanno poi preparato ulteriormente il mercato a questa mossa.
La parabola di Snap
Come altre Big tech, Snap ha assunto in modo aggressivo durante la pandemia. A marzo 2020 il gruppo contava circa 3.427 dipendenti a tempo pieno, mentre nello scorso trimestre i collaboratori erano 6.446, un aumento del 38% solo rispetto al 2021. E sempre nel 2021, a maggio, l’azienda ha effettuato la sua più grande acquisizione di sempre entrando in possesso di WaveOptics, il fornitore dei display Ar utilizzati nell’ultima versione degli Spectacles, per oltre 500 milioni di dollari. La base di utenti di Snap ha continuato ad aumentare in modo coerente con la crescita organica del gruppo – attualmente sono 347 milioni gli utenti giornalieri, un numero superiore a quelli di Twitter – ma ciò non è bastato per migliore i margini, che sono stati positivi solo una volta da quando la società è diventata pubblica nel 2017.
E Netflix pesca tra i top manager di Snap per gestire la pubblicità
Come accennato, tra i grandi fuoriusciti di Snap c’è Jeremi Gorman. Netflix ha confermato di aver assunto il chief business officer come nuovo responsabile dell’advertising a livello mondiale. Netflix ha anche assunto il vicepresidente delle vendite di annunci di Snap, Peter Naylor, nello stesso ruolo all’interno della divisione che gestisce il servizio di streaming. Gorman è un manager molto rispettato nell’ambiente: prima di entrare in Snap ha trascorso sei anni in Amazon. Naylor è stato vicepresidente senior delle vendite di annunci di Hulu per sei anni prima di unirsi a Snap nel 2020.
L’assunzione di quelli che sono considerati due veri e propri veterani evidenzia l’impegno che Netflix sta profondendo nella creazione di una versione supportata dalla pubblicità del servizio di streaming, che dovrebbe essere lanciata il prossimo anno.