“Nsa istruisce i paesi Ue su come indebolire le difese della privacy”. La rivelazione arriva direttamente dalla talpa del Datagate, Edward Snowden, che in una lunga lettera risponde alle domande del Parlamento europeo, proprio alla vigilia del voro del nuovo regolamento comunitario sulla privacy: il 12 marzo a Strasburgo verranno votati il nuovo regolamento sulla tutela delle persone con riguardo al trattamento dei dati personali e la collegata direttiva, la prima granfe riforma delle regole comunitarie sul tema della privacy da quasi vent’anni.
Nelle risposte scritte alle domande degli eurodeputati, Snowden sottolinea che la National Security Agency, attraverso la Direzione per gli affari esteri, ha “tra le sue attività più importanti, quella di incentivare gli Stati Ue a modificare le loro leggi per consentire lo spionaggio di massa”. Inoltre “gli avvocati della Nsa e della britannica, Government Communications Headquarters, lavorano duramente alla ricerca di scappatoie legali per giustificare le indiscriminate operazioni di sorveglianza di massa”, si legge nel testo inviato agli eurodeputati.
“Ho chiesto asilo nell’Unione europa ma sono ancora in attesa di una risposta positiva alle varie richieste inviate a diversi Stati membri dell’Ue”, riferisce Snowden, motivando la refrattarietà degli Stati Ue con un esplicito divieto imposto da Washington. “Deputati in governi nazionali mi hanno detto che gli Stati Uniti non permetterannò ai partner europei di offrirmi asilo politico – scrive, sottolineando che accoglierebbe con favore “un’offerta di transito garantito o di asilo permanente”, pur riconoscendo che “questo richiederebbe un atto di straordinario coraggio politico”.
Washington nel frattempo fa sapere che ci vorranno due anni e probabilmente miliardi di dollari per superare i danni causati dalle rivelazioni della talpa del Datagate, Edward Snowden. Almeno stando a quanto dichiarato da Martin Dempsey (nella foto), capo dello Stato maggiore congiunto delle forze armate Usa al Pentagono.
La gran parte dei documenti sottratti dall’ex dipendente della National Security Agency (Nsa), secondo quanto reso noto dal generale Martin Dempsey, sono collegati a operazioni dei militari, e dallo scorso anno sono state rese note e pubblicate in quantità partendo proprio dai documenti di intelligence messi a disposizione da Snowden.
Parlando in audizione durante a una commissione della Camera Usa il generale Dempsey ha sottolineato che è stata istituita una task force per indagare sulla portata e sul percorso delle rivelazioni di Snowden, occupandosi di suggerire anche i modi per superarla.
“Stiamo lavorando sulle informazioni che ha fatto filtrare – ha affermato il generale – la maggior parte dei documenti sono legati alle nostre operazioni militari, tattiche, tecniche e procedure”. Così, secondo il militare, per venire a capo di una sfida di questa portata di vorranno almeno due anni: “Credo – ha concluso Dempsey – che ci vorranno miliardi di dollari per superare la perdita di sicurezza che abbiamo subito”.