IL SOFTWARE

Social network, dagli Usa il software “spia”

La multinazionale Rytheon ha sviluppato Riot, programma in grado di tracciare e prevedere il comportamento degli utenti analizzando Facebook & co.

Pubblicato il 11 Feb 2013

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Il Grande Fratello dei social network potrebbe diventare realrà. La quinta maggiore società al mondo attiva nel comparto della difesa,l’americana Raytheon, ha sviluppato un software in grado di tracciare i movimenti delle persone e prevederne il comportamento futuro attraverso l’analisi sistematica dei siti di social network come Facebook, Twitter e Foursquare. A rivelarlo è un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian che ha messo in rete anche un video riservato di presentazione delle potenzialità del programma informatico: un ingegnere mostra come sia sufficiente collegarsi ad un social network con il cellulare o pubblicare su internet una foto per far scattare la possibilità di essere tracciati, permettendo a chi utilizza il programma di seguire e con il tempo prevedere le mosse del soggetto scelto.

Il software, denominato Riot (acronimo di Rapid Information Overlay Technology) consente di raccogliere uno spaccato dettagliato della vita di una persona, dagli amici ai luoghi che frequenta a ciò che pensa attraverso le tracce lasciate in rete. Raytheon afferma di non avere ancora venduto il software a nessuno, ma ha ammesso di aver condiviso il progetto con il governo degli Stati Uniti e l’industria come parte di uno sforzo congiunto, avviato nel 2010, per aiutare a costruire un sistema di sicurezza in grado di analizzare migliaia di miliardi di informazioni nel cyberspazio.

Riot appare quindi come una sorta di Grande Fratello dei social network o, per usare la locuzione del Guardian, un “Google per spie“. Gia’ in passato erano stati elaborati sistemi per catturare le informazioni presenti su internet e quelle telefoniche. L’esempio più celebre è forse quello della rete Echelon, il controverso sistema mondiale di intercettazione sviluppato dai governi di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e gli Stati Uniti.

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