Anche la social Tv ha il suo “Auditel”. Lo ha creato un’azienda italiana, Blogmeter, e si chiama SocialTVmeter: come spiega Vincenzo Cosenza, il Social Media Strategist si tratta di uno strumento che permette di analizzare singole puntate e conduttori più discussi e più attivi su Twitter e Facebook, seguire il buzz minuto per minuto, e stilare classifiche.
Cosenza, ma si può misurare la Social Tv?
Con strumenti nuovi sì. La nostra tecnologia di analisi delle conversazioni sui social fa forte uso della semantica, per interpretare le opinioni. Il passaparola in Rete riguardo ai programmi e ai canali è cresciuto enormemente nell’ultimo anno e per analizzarlo occorrono nuovi software, non basta procedere per parole chiave. Blogmeter analizza i trend di interazione nel momento esatto in cui gli episodi o le trasmissioni vanno in onda: questo è importante per broadcaster e media planner, per fare comparazioni con la curva Auditel e capire se al picco d’ascolto corrisponde un picco delle conversazioni sui social.
In Italia come si presenta il panorama delle conversazioni social sui programmi Tv?
In generale, le emittenti italiane di Sky hanno una presenza online più avanzata di Rai e Mediaset, ma ci sono eccezioni. A settembre Blogmeter ha analizzato, attraverso il tool di Social Analytics, quasi 2 milioni di interazioni su circa 150 pagine Facebook e oltre 150mila interazioni su più di 100 profili Twitter di canali e programmi tv italiani. A livello di engagement, su Facebook è “Uomini e Donne” (Mediaset) la pagina che ha totalizzato il maggior numero di Like, condivisioni, commenti e post dei fan; tra i canali, la pagina più coinvolgente è stata quella di SkySport. Su Twitter vince il profilo del canale di Sky Sport. Per numero di followers su Twitter le prime tre posizioni sono occupate da SkyTg24, SkySport e RaiNews24; su Facebook le prime tre posizioni per numero di fan sono occupate da Le Iene, Mtv e Real Time. In Italia il fenomeno è ai suoi inizi, ma i volumi sono importanti e in crescita.
Twitter è la piattaforma principe? O ha un ruolo anche Fb?
I programmi Tv hanno sia pagine Facebook che profili Twitter e in entrambi casi stimolano conversazioni. Su Fb ci sono più Like e i volumi sono maggiori perché gli utenti sono più numerosi; Twitter genera più passaparola, interazioni e commenti. Twitter è più facile da monitorare perché le conversazioni sono pubbliche mentre su Fb non possiamo entrare nelle conversazioni tra “amici”, anche se si tratta di post su una trasmissione.
La social tv è vantaggiosa sia per le emittenti e per i siti social?
L’emittente garantisce risonanza ai programmi e tramite spezzoni dei programmi ritrasmessi in Rete moltiplica le entrate pubblicitarie; al tempo stesso i social network fanno sì che i loro utenti restino sempre coinvolti e attivi, e anche loro guadagnano dai click sulle pubblicità.
Ma la Tv non rischia di passare in secondo piano e di essere scacciata via dai social?
Oggi vince la strada dell’alleanza, ma Twitter sta sempre più giocando la parte di un vero media: è chiaro che l’intenzione, in prospettiva, è di costruire propri contenuti. Bisognerà capire se Twitter svilupperà le caratteristiche di medium per rendersi indipendente o se le metterà comunque al servizio di altre aziende per fornire loro contenuti ad hoc, mantenendo l’ottica di alleanza.