Soffre l’Ict italiano: primo trimestre a -2,3%

Pubblicato il 18 Mag 2009

È andato male, ma c’era da aspettarselo, il primo trimestre 2009
dell’Ict made in Italy. A fine marzo il mercato ha chiuso con un
andamento in decrescita del 2,3%, per una spesa pari a 15,8
miliardi di euro dai 16,2 del corrispondente periodo dello scorso
anno.
Il punto della situazione è stato fatto dalla società di analisi
Sirmi secondo cui tutte le componenti del mercato Ict sono in calo
anche se è l’Information Technology a registrare le peggiori
performance.
Le telecomunicazioni hanno più o meno retto allo scossone della
crisi, subendo un’oscillazione a ribasso a consuntivo dello 0,3%,
per una spesa di 10,2 miliardi di euro: in realtà è solo la
componente fixed a chiudere con il segno meno (-1,5%) mentre il
mobile ha segnato una crescita di quasi un punto percentuale (lo
0,9% per l’esattezza), in “ripresa” dal -0,6% dell’anno
2008, anche se siamo ben lontani dagli anni d’oro della telefonia
cellulare.
L’IT al contrario è letteramente precipitato: -5,7% la chiusura
a fine marzo. Al saldo della spesa mancano oltre 300 milioni di
euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno (il comparto ha
chiuso a quota 5,6 miliardi dai precedenti 5,9). Nella classifica
delle componenti IT i servizi di sviluppo chiudono con un -7,7%,
seguiti da hardware (-5,6%), servizi di gestione (-5,4%) e software
(-4,5%).
Cattive notizie anche per l’elettronica di consumo che nei primi
tre mesi dell’anno è andata giù addirittura del 6,8% (mentre
nel 2008 si cresceva del 7,1%) per una spesa complessiva di poco
superiore ai due miliardi di euro.
In netta controtendenza il mercato dei pc client: il primo
trimestre 2009 ha registrato una crescita a due digit delle vendite
pari al +25,9%e un fatturato in aumento del 2,5% per un giro
d’affari di 835 milioni di euro. Sono i notebook a trainare la
crescita nella configurazione consumer e professionale. Le consegne
consumer sono aumentate del 17,9%; quelle per il segmento business
del 23,2% (l’andamento di crescita corrisponde al raffronto con
il primo trimestre 2008), per un fatturato aggregato di oltre 522
milioni di euro.
E nell’ambito dei notebook si sta facendo prepotentemente strada
la componente netbook. Questa tipologia di soluzioni – si legge nel
report di Sirmi – si diffonde sempre di più raggiungendo volumi
significativi. A fine marzo ammontavano a 300mila i pezzi venduti
(per un fatturato di 78,8 milioni di euro) mentre per i notebook
“tradizionali” consumer si è raggiunta quota 450mila (per un
fatturato di 208 milioni).
“Se si facesse un confronto fra il primo trimestre di
quest’anno e il corrispondente periodo del 2008 a parità di
perimetro, esclusi quindi i netbook, si evidenzierebbe come le
quantità di client consegnate nel primo trimestre 2009 siano poco
più che stabili, mentre il fatturato relativo scende del -6,7%.
Tutte le altre categorie di prodotti registrano invece un
decremento a due cifre”, sottolinea l’istituto di analisi.
La categoria desktop computer sta infatti registrando una caduta
alla soglia dell’irrecuperabile: nella componente consumer il
primo quarter dell’anno ha chiuso con un -26,4%, quella
professional ha registrato un -22,7%. Ancora più drammatica la
situazione del comparto thin client: qui la discesa è stata del
33,8% con appena 6.200 unità vendute.

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