Una smart city per dispiegare il massimo delle proprie potenzialità ha bisogno che gli oggetti riescano a “dialogare” tra loro, che le informazioni trasmesse dai vari sensori possano confluire in un unico contenitore e analizzate insieme, anche quando nascono da sistemi e linguaggi diversi. Ma al di là delle smart city, mettere a sistema la mole di informazioni di un’azienda – che nascano dai propri sistemi o derivino da sensori esterni – può essere una delle ragioni del successo di un brand o un’attività, purché si interpreti il tutto in chiave di “big data analytics”, con piattaforme “Internet of Things” che abbiano capacità multisettore.
Proprio per rispondere ad esigenze di questo tipo è nata Sofia2, la piattaforma IoT di Indra che facilita l’interoperabilità di diversi sistemi e dispositivi, mettendo a disposizione delle sue applicazioni “smart” informazioni in tempo reale basate su un approccio Big Data, cloud, open source e multi-protocollo. Un middleware, quindi, in grado di processare migliaia di eventi al secondo, che rende possibile l’elaborazione di dati da e verso sensori, sistemi IT, dispositivi wearables, e che dispone di un ambiente per lo sviluppo di soluzioni per smart city, smart energy, smart health, smart retail e automotive.
“Il caso di successo più completo è il progetto Coruña Smart City, in cui Sofia2 è la piattaforma di integrazione per le informazioni che fluiscono da e verso i diversi progetti verticali – spiega Anna Gandolfi, direttore competence center Indra in Italia – Sul mercato italiano abbiamo realizzato, in partnership con TIM, un pilota in ambito Smart City a Torino, sfruttando le capacità di integrazione di Sofia2 e l’efficacia del visore olistico 3D in uso a La Coruña”.
Un ventaglio di soluzioni, quello messo a disposizione da Sofia2, che si è ulteriormente ampliato negli ultimi mesi grazie a due partnership: quella con Intel, per integrare la piattaforma software della società Usa nella gestione dei dispositivi IoT e II (Industrial Internet), e quella con Libelium sull’integrazione del parco di sensori e di soluzioni verticali ad esempio per lo smart metering.
Durante l’”Internet of Things Solutions World Congress” di Barcellona la società presieduta da Fernando Abril-Martorell ha presentato alcune business solution basate su Sofia2, tra l quali “Twitter of things”, idea nata per dimostrare le capacità d’integrazione con le reti social: le informazioni pubblicate dagli utenti, una volta elaborate a seconda delle esigenze del committente, possono essere messe a disposizione di aziende e sistemi di monitoraggio complessi quali i centri di controllo delle emergenze o di gestione del traffico. Tutto tramite una soluzione di analytics integrata in Sofia2, “Social Media Command Center”, che consente tra le altre cose di gestire in tempo reale eventuali situazioni di crisi reputazionale delle aziende.
L’utilizzo di Sofia2, in ogni caso, non si limita alle smart city e ai social network. Le soluzioni più recenti riguardano il campo dello smart retail, grazie a una soluzione completa per i retailer, implementata presso la Foundry di TIM in grado di interpretare in tempo reale le informazioni sul numero di persone presenti all’interno di un negozio, gli articoli più ricercati, le zone più visitate e l’advertising personalizzato alle casse. “L’adozione di una piattaforma unica e aperta come Sofia2 facilita l’integrazione di soluzioni verticali sviluppate da imprese locali e non solo dai big player – prosegue Gandolfi spiegando quale possa essere l’applicazione ideale sul mercato italiano – Questo consente da un lato ad amministrazioni e cittadini un ritorno immediato degli investimenti, dall’altro l’arricchimento dell’ecosistema con le imprese locali, le loro competenze e specificità. Ogni soluzione integrata con Sofia2 consente un ampliamento dello scenario di utilizzo ad altre realtà sia italiane che estere, grazie alla forte presenza mondiale di Indra nei settori Infrastrutture, Trasporti, Energia – conclude – La riusabilità delle soluzioni è un elemento fondamentale nello scenario italiano: si pensi, solo per fare un esempio, a piccole realtà locali che possono avvantaggiarsi di servizi federati per ridurre gli investimenti necessari. E’ solo considerando tutti gli aspetti che ruotano intorno ad un programma di evoluzione smart che le amministrazioni, le comunità e le imprese trovano la chiave giusta per un investimento integrato”.