Puntare di più sulla valutazione del prodotto che sul processo. Questo è l’invito lanciato a Bari nel convegno “Verso la qualità del prodotto Software per produttori ed utilizzatori”, da Aenor, leader mondiale della certificazione di qualità e SER&Practices, spin-off dell’Università di Bari e prima società italiana per qualità del software, certificata Iso 25000. Il convegno svoltosi lo scorso 20 marzo a Bari presso Confindustria, alla presenza di grandi aziende IT del Mezzogiorno, Ordine degli Ingegneri e Università di Bari, ha posto al centro la necessità di individuare opportunità di rilancio economico attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi e competitivi come la certificazione di qualità.
La certificazione, infatti, è uno strumento in grado di rafforzare i legami e la fiducia di tutti coloro che si relazionano con un’azienda e di dimostrare ai clienti la volontà di miglioramento continuo rispetto all’attenzione nei confronti delle loro esigenze. E’ nota l’importanza della certificazione al fine di conquistare la fiducia dei mercati nazionali ed internazionali, sia nel pubblico che nel privato. Eppure la certificazione dei prodotti software è ancora poco diffusa perché considerata complessa e costosa, mentre l’esperienza maturata nell’ambito informatico da SER&Practices, spin-off dell’Università di Bari dimostra il contrario.
Il prof. Giuseppe Visaggio, docente di Ingegneria del Software all’Università di Bari e presidente di SER&Practices, ha definito la qualità del prodotto come “la valutazione di quanto un prodotto soddisfi le aspettative dei suoi utilizzatori”: «Premesso che esistono diverse classi di qualità del software, gli utilizzatori delle soluzioni IT hanno bisogno di garanzie sulla qualità dei prodotti a causa della crescente permeazione delle soluzioni IT nei processi di business e della loro crescente complessità. Di conseguenza i produttori di software sono indotti a garantire la qualità dei propri prodotti per il loro posizionamento competitivo e il monitoraggio e controllo della qualità delle loro soluzioni».
Per i produttori, dunque, i vantaggi della valutazione di qualità del software sono diversi e consistono nella possibilità di migliorare le caratteristiche del proprio prodotto, far acquisire vantaggio comparativo rispetto alla concorrenza, garantire ai clienti il livello di qualità del proprio prodotto, ma allo stesso tempo permettono di ridurre i costi di manutenzione del software, moderare i rischi di regressione nella evoluzione del software e ridurre il decadimento del software nel tempo. Per gli utilizzatori, invece, la valutazione di qualità consente di migliorare le capacità di acquisizione e di ridurre i costi di acquisizione ed amministrazione del software.
Per approfondire i temi legati alla certificazione di qualità del software, consulta gli “appunti” del convegno “Verso la qualità del prodotto software per produttori ed utilizzatori” su www.serandp.com