A meno di due mesi dall'imbarazzante caos seminato sulla rete
delle sue Playstation, gli hacker tornano di nuovo all'attacco
della Sony, ancora una volta rivendicando un clamoroso successo ai
danni dell'azienda giapponese. Un gruppo di pirati informatici
che si fa chiamare Lulz Security ha ieri annunciato di essersi
appropriato di oltre un milione di password, indirizzi email e
altri dati personali scardinando i server di SonyPictures.com,
protetti, a quanto hanno fatto sapere, da sistemi "a dir poco
primitivi".
"Ci siamo introdotti nel sito SonyPictures.com e abbiamo fatto
man bassa di più di un milione di dati personali dei suoi utenti,
tra cui parole chiave, indirizzi di posta elettronica e date di
nascita", hanno fatto sapere attraverso un messaggio diffuso
via Twitter. "Con una singola operazione siamo stati in grado
di accedere a tutto, come potete mai riporre la vostra fiducia in
una società che si rendere vulnerabile ad attacchi così
elementari?", chiedono poi beffardi gli hacker di Lulz
Security con un altro messaggio diffuso via web.
Il gruppo ha ammesso di essere a corto di "risorse" e di
essersi perciò limitato a sottrarre informazioni relative a 52mila
clienti della Sony, oltre a 87mila music coupon e codici per il
download di musica online. Lulz Security ha all'attivo altre
"imprese" di questo genere. Lo scorso mese aveva
rivendicato un attacco contro la rete televisiva americana Fox
mentre qualche giorno fa il gruppo aveva fatto sapere di essere
riuscito a violare il sito della Pbs, la tivù pubblica americana.
L'azione era stata per protesta contro la diffusione di un
programma su Wikileaks.
Il nuovo attacco fa seguito a quello portato lo scorso aprile
contro la rete delle Playstation, uno dei fiori all'occhiello
della società nipponica. Con grave imbarazzo per la
multinazionale, allora erano stati sottratti dati da circa 100
milioni di account. Quell'attacco, che aveva bloccato per oltre
un mese il network dedicato, non è mai stato rivendicato ma da
allora ci stanno provando un po' tutti: prima di quello di
ieri, la stessa Sony nelle scorse settimane aveva denunciato almeno
altri quattro tentativi di intrusione contro i suoi server, fra cui
un attacco phoshing ai danni del sito CartaSi.