Il cda di Sony dice no allo spin off della divisione Entertainment, richiesta ufficialmente da Daniel Loeb, gestore dell’edge fund ThirdPoint, uno dei maggiori investitori di Sony con una quota del 7% nel gigante nipponico dell’elettronica, un pacchetto che vale circa 1,4 miliardi di dollari. Il board di Sony ha votato compatto, rispedendo al mittente la proposta di scorporare il ramo di business che comprende la produzione cinematografica, musicale e gaming (Playstation) che il finanziere Usa caldeggia da tempo. La proposta di Loeb prevede lo spin off finalizzato ad un’Ipo del 15%-20% del capitale della divisione Entertainment, che oltre alla Playstation produce anche gli smartphone Experia e i televisori Bravia. Business che peraltro sono in contrazione e per i quali l’azienda ha tagliato l’outlook per il 2014.
Ma il board di Sony punta al contrario sull’incremento dell’Entertainment, grazie alla crescita del business legato al content digitale e alla diffusione di nuove piattaforme di distribuzione legate alla banda larga. Mantenere la divsione in-house, consentirà di sviluppare nuove sinergie con altri business aziendali, sostiene Sony, senza dover separare rami d’azienda. Il lancio della Ps4 entro Natale è visto come un toccasan dai vertici del gruppo nipponico.
Il board, infine, ha dichiarato che l’azienda ha “capitale sufficiente” per finanziare i suoi business plan, senza dover ricorrere allo scorporo o alla quotazione di rami di business.
Loeb era partito all’attacco a metà maggio, chiedendo che Sony avviasse uno spezzatino delle sue molteplici attività per sprigionare maggior valore per gli azionisti, iniziando con la quotazione in Borsa della divisione intrattenimento.
Il gestore dell’hedge fund si era detto disposto a investire ulteriori 200 miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di euro) in un’offerta pubblica iniziale (Ipo) sul 15-20% dell’entertainment, che include uno dei principali studi cinematografici di Hollywood e un’etichetta musicale di primo piano.
Secondo Loeb, la mossa aiuterebbe a generare cassa a supporto delle operazioni di elettronica in difficoltà quasi cronica, fino a far rivalutare di un altro 60% il titolo Sony che quest’anno ha già raddoppiato il suo valore nel boom dei listini nipponici.