Una cifra pari a 5,2 miliardi di dollari, che dovrebbe salire a 11,6 entro il 2023. È la stima dell’Unione europea sul valore commerciale del mercato dei droni. Un settore, questo, in forte ascesa, e in tal senso Bruxelles calcola che se i paesi dell’unione riusciranno ad approfittare del trend positivo determinato dall’aumento della domanda, entro il 2050 potrebbero venire creati 150mila nuovi posti di lavoro. Numeri importanti, che stanno destando curiosità tra molte aziende. Non solo europee.
L’ultimo esempio è quello di Sony, che ha annunciato la nascita, in collaborazione con la startup Zmp di Tokyo, di una società specializzata nella creazione di droni autonomi in grado di catturare immagini, video e di trasferirli al cloud (parliamo di robot automatici destinati a una fascia di clienti business, che potrà beneficiare del loro apporto per osservare, ispezionare e compiere misurazioni). Nello specifico, attraverso la nuova azienda “Aerosense”, il colosso nipponico fornirà una serie di servizi avanzati: dalla videosorveglianza alle verifiche di infrastrutture difficilmente accessibili da terra.
Sony, che nell’ambito dell’accordo, seppur per pochi punti percentuali, deterrà le quote di maggioranza, metterà dunque a disposizione del progetto l’esperienza nell’uso di sensori, delle fotocamere e delle telecomunicazioni (occorre precisare che la sezione interessata da questa sperimentazione è Sony mobile). Da parte sua, Zmp offrirà la competenza in materia di guida autonoma e robotica. I primi droni di Aerosense – l’impresa verrà avviata ad agosto con un capitale di 100 milioni di yen e altrettanti fondo come riserva – dovrebbero essere in volo entro il 2016. Dunque Sony – leader nel mercato dei sensori d’immagine, considerando che lo scorso anno ha raggiunto il 40% di share tra i produttori – sta cercando di perseguire nuove opportunità di business. Che non riguardano solo i droni, ma tutto l’universo internet of things.
Basta pensare al lancio della piattaforma crowdfunding First flight, al momento disponibile solo in lingua giapponese, per la promozione delle idee più innovative elaborate all’interno dell’azienda. Ma Sony non si ferma qui: l’obiettivo che sta perseguendo, infatti, è una raccolta fondi – prima volta in 26 anni che lancia una tale chiamata al mercato – per finanziare la crescita dei settori più promettenti. Tra l’emissione di nuove azioni e bond convertibili, il gruppo conta di raccogliere intorno ai 3,6 miliardi di dollari.