“Il disegno di legge di semplificazione ripropone, con ostinazione degna di miglior causa, una pesante modifica del codice di protezione dei dati personali. Oltre sei milioni di imprenditori potrebbero perdere il diritto alla tutela della loro privacy senza alcuno sgravio di tutti gli obblighi e adempimenti nei confronti delle persone con cui hanno rapporti (clienti, consumatori, dipendenti ecc)”. Questo il commento di Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Ddl semplificazioni che contiene modifiche al Codice sulla privacy.
“Viene ipotizzato – sottolinea Soro – un improbabile sdoppiamento della persona di imprenditore a seconda della funzione svolta nel corso della giornata: artigiano, padre di famiglia, marito, mutuatario, inquilino, consumatore, ecc. Saremo costretti a respingere la richiesta di intervento di tutti gli imprenditori, grandi e soprattutto piccoli, che chiedono regolarmente protezione al Garante. La proposta del Governo – continua il Garante – è palesemente in contrasto con l’ordinamento comunitario, con la Carta di Nizza, con il Trattato di Lisbona. Un vero scivolone per un Governo a forte vocazione europeista.
E’ davvero incredibile – conclude il Presidente dell’Autorità Garante – che nel nome della semplificazione si pensi di sopprimere la tutela di un diritto fondamentale a sei milioni di italiani. Scambiando i diritti per burocrazia. Auspichiamo che il Parlamento sappia fare giustizia”.