Soru: “Il ‘Digital First’ è la ricetta per far crescere l’UE”

L’eurodeputato, relatore del parere sul Digital single market approvato dalla commissione Affari economici di Bruxelles: “Ogni attività pubblica, dalla legislazione ai servizi della PA, deve essere rivista in ottica digitale”

Pubblicato il 02 Dic 2015

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“Occorrono competenze digitali per sviluppare le potenzialità di crescita europee: per affrontare le sfide del futuro è essenziale cambiare il modo in cui le istituzioni lavorano tutti i giorni, inserendo un principio di primazia del digitale. E’ il ‘Digital first’ che deve portare a
rivedere ogni attività pubblica, dalla legislazione ai servizi delle amministrazioni, in un’ottica digitale”. Così Renato Soru, eurodeputato Pd e relatore del parere sul Digital Single Market approvato oggi in commissione Affari economici a Bruxelles.
Poi Soru traccia la strada che potrebbe portare l’Europa a recuperare il gap accumulato nei confronti di altri Paesi: “E’ necessario investire in infrastrutture ma anche armonizzare la tassazione – avverte – perché non è possibile avere a che fare con 28 autorità fiscali: in una parola occorre creare il mercato unico digitale. Le barriere attualmente presenti sono un forte impedimento alla creazione e alla crescita di aziende nel settore del digitale in Europa. L’Europa rappresenta, nel suo complesso, un mercato di 500 milioni di consumatori, con un potere di acquisto che lo rende in potenza il maggior mercato globale. In questa situazione l’assenza di protagonisti digitali europei è inaccettabile ed è il risultato di una frammentarietà che mina le nostre possibilità di sviluppo”.
In chiusura l’appello alla Commissione Ue sulla valutazione delle posizioni dominanti, in un campo, come quello digitale, a cui devono essere riconosciute le proprie specificità: “ll digitale è un settore che rischia spesso, grazie agli effetti di network che è in grado di creare, di portare alla predominanza di un singolo attore sugli altri. Nei futuri impegni della Commissione Europea nei confronti del Mercato unico digitale“- conclude Soru – non potranno mancare precise garanzie di protezione dei consumatori, che devono essere armonizzate, per evitare che regole diverse limitino la capacità delle imprese europee, caratterizzate spesso da piccole dimensioni, di concorrere su più mercati”.

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