L’Italia migliora sui fronti della sovranità digitale e dell’interoperabilità. A dirlo è l’ultima edizione del rapporto sui Digital Public Services in attuazione degli obiettivi stabiliti nel 2020 dalla Dichiarazione di Berlino, che definisce una serie di principi chiave e di aree politiche di accompagnamento volte a salvaguardare l’allineamento della transizione digitale con i diritti e valori fondamentali comuni europei.
I risultati messi a segno dall’Italia nelle varie aree
Nel complesso, i punteggi dell’Italia sono più alti rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Gli incrementi più significativi si registrano come detto nell’Area di intervento 5 (Digital soveiregnity and interoperability), con un aumento di 11 punti percentuali, nell’Area di intervento 6 (Digital empowerment and digital literacy), con un aumento di 11 punti percentuali e nell’Area di intervento 7 (Resilience and sustainability), dove l’Italia ha ottenuto il 75%, un buon risultato rispetto al 2021, anno in cui non aveva presentato alcun dato.
Il punteggio italiano risulta superiore alla media europea per tre aree di intervento su sette: la 2 (Social participation and inclusion), e le già citate 5 e 7. Il nostro Paese si colloca invece particolarmente al di sotto della media comunitaria per l’Area di intervento 6, dove nel 2022 ha ottenuto un punteggio del 60% mentre la media Ue è del 68%. Tuttavia, come già evidenziato, nell’ultimo anno l’Italia ha lavorato su quest’area politica, aumentando significativamente il suo punteggio rispetto al 2021.
Le iniziative italiane evidenziate dal Rapporto
Il Rapporto ha inoltre sottolineato i casi d’eccellenza italiani nell’ambito degli obiettivi della Dichiarazione di Berlino. Rispetto all’Area 1 (Fundamental rights and democratic values), il Servizio civile digitale è un’iniziativa finanziata che mira a formare giovani volontari per diventare facilitatori digitali e aiutare i cittadini ad aumentare la loro consapevolezza digitale. Fa parte del Servizio civile universale ed è strettamente legato alla “Rete di servizi di facilitazione digitale”. Il Pnrr prevede di coinvolgere circa 9.700 volontari e almeno 100 organizzazioni in un periodo di tre anni per formare circa un milione di cittadini. Le Ong e le organizzazioni formano la Coalizione nazionale per le competenze digitali per promuovere lo sviluppo delle competenze digitali. Le organizzazioni del Servizio Civile sono sottoposte a un processo di Capacity Building e hanno accesso a una piattaforma di monitoraggio e gestione delle conoscenze per guidare il servizio verso il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Nell’ambito dell’Area 3, Repubblica Digitale (un’iniziativa nazionale multi-stakeholder per le competenze digitali lanciata nel 2019 dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) mira a colmare il divario digitale, promuovere l’educazione digitale e sostenere la crescita sociale ed economica dell’Italia attraverso la Coalizione nazionale per le competenze digitali. Per affrontare le questioni urgenti relative alle competenze digitali, sono stati istituiti dei gruppi di lavoro che hanno preso ufficialmente il via nell’estate del 2022.
In particolare, sono stati costituiti tre tavoli, incentrati sull’inclusione digitale, sul divario digitale di genere e sul gioco. Il gruppo di lavoro sull’inclusione digitale si concentra sui servizi di facilitazione digitale e comprende membri del settore pubblico e privato. Il gruppo di lavoro sul divario digitale di genere è coordinato congiuntamente da due dipartimenti e conta oltre 50 organizzazioni ed esperti che mirano ad affrontare il divario di genere nelle competenze digitali avanzate e nei posti di lavoro nelle Tic. Attualmente gli esperti stanno analizzando la situazione e sviluppando soluzioni efficaci. Il gruppo di lavoro sul gioco mira a promuovere il gioco responsabile e a sfidare gli stereotipi e i rischi. Nel complesso, l’iniziativa mira a migliorare le competenze digitali e l’istruzione in Italia per sostenerne la crescita e lo sviluppo.
Per quanto riguarda l’Area 6, infine, le comunità DesignersIT e DevelopersIT hanno incorporato gli approcci umano-centrici come principi e linee guida essenziali nella creazione di servizi, come i test di usabilità e il co-sviluppo dei servizi. DesignersIT è lo standard per la progettazione digitale dei servizi pubblici, fornendo modelli, kit e guide per supportare i processi di progettazione incentrati sul cittadino.