Undici Stati Ue hanno deciso di unire le forze per un’iniziativa europea sui processori e le tecnologie dei semiconduttori. I ministri di Belgio, Grecia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Italia (ha firmato il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli), Portogallo, Malta, Slovenia, Finlandia hanno firmato una dichiarazione congiunta, discussa questa mattina alla videoconferenza dei ministri delle telecomunicazioni, con la quale si impegnano a collaborare per rafforzare la catena del valore dei sistemi integrati e dell’elettronica in Europa e rafforzare la capacità di produzione all’avanguardia, al fine di rafforzare le capacità dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori e offrire le migliori prestazioni per applicazioni in un’ampia gamma di settori.
Secondo Thierry Breton, commissario per il Mercato interno, “l’Europa ha tutte le carte in regola per diversificare e ridurre le dipendenze critiche, pur rimanendo aperta. Avremo quindi bisogno di impostare piani ambiziosi, dalla progettazione di chip alla produzione avanzata che progredisce verso ‘nodi 2nm’, con l’obiettivo di differenziarci e guidare le nostre catene del valore piu’ importanti. Lo sforzo congiunto di oggi, molto apprezzato, è un importante balzo in avanti: aprirà la strada al lancio di un’alleanza industriale”.
Nella dichiarazione comune viene indicato che “una nuova realtà geopolitica, industriale e tecnologica sta ridefinendo il campo di gioco. In quello che è stato a lungo un business globale, le principali regioni stanno rafforzando i loro ecosistemi di semiconduttori locali al fine di evitare un’eccessiva dipendenza dalle importazioni. Oggi l’Europa ha notevoli punti di forza in aree specifiche dell’industria dei semiconduttori, come l’elettronica di potenza, le tecnologie radiofrequenza, i sensori per l’intelligenza artificiale incorporata, i microcontrollori, le tecnologie a bassa potenza, i componenti sicuri e le apparecchiature per la produzione di semiconduttori”.
I produttori di chip europei ‘hanno una forte presenza globale nei mercati verticali come i sistemi integrati per la produzione automobilistica e industriale; l’Europa ha anche una forte posizione tecnologica nelle reti mobili, comprese le attuali tecnologie 5G e 6G emergenti. Tuttavia, la quota europea del mercato globale dei semiconduttori da 440 miliardi di euro e’ di circa il 10%, ben al di sotto della sua posizione economica”.
I governi sono preoccupati perchèl’Europa “dipende sempre più dai chip prodotti in altre regioni del mondo, in particolare quelli utilizzati per le comunicazioni elettroniche, l’elaborazione dei dati e le attivita’ di elaborazione, inclusi i processori’.
Di qui la necessità di “garantire la sovranità tecnologica e la competitività dell’Europa, nonché la nostra capacità di affrontare le principali sfide ambientali e sociali e i nuovi mercati di massa emergenti”.
L’utilizzo della connettività, in cui l’Europa gode di una posizione di leadership globale, come principale fattore di utilizzo per lo sviluppo di tale capacitaà “consente all’Europa di stabilire il giusto livello di ambizione: ciò richiederà uno sforzo collettivo per mettere in comune gli investimenti e coordinare le azioni, da parte degli stakeholder sia pubblici che privati”.
Gli undici governi hanno così stabilito di cooperare e impegnarsi in sforzi per investire insieme nelle tecnologie dei semiconduttori lungo l’intera catena del valore; mobilitare l’industria attraverso una futura alleanza per stabilire tabelle di marcia strategiche e piani di ricerca e investimento per la progettazione, la distribuzione e la fabbricazione di processori che tenga conto dell’intero ecosistema dei Semiconduttori; affrontare le sfide comuni attraverso vari meccanismi di finanziamento, anche attraverso i piani nazionali di rilancio e resilienza, contribuendo a un aumento sostanziale della capacità di produzione in Europa di semiconduttori e sistemi integrati lungo la catena del valore e chip di processore con miglioramenti significativi nelle prestazioni energetiche e accelerare entro il 2025; progettare un progetto-faro europeo multinazionale per sostenere l’industria elettronica europea e un focus sull’ecosistema del design, le capacità industriale di utilizzate tecnologie avanzate dei semiconduttori, compreso il ridimensionamento verso tecnologie di processo all’avanguardia per i chip dei processori.
Inoltre gli 11 intendono facilitare lo sfruttamento da parte delle Pmi di tecnologie avanzate di chip in prodotti innovativi, e fornire opportunità di riqualificazione e riqualificazione per lavoratori e studenti; lavorare verso standard comuni e, se del caso, certificazioni per l’elettronica affidabile, nonché requisiti comuni per l’approvvigionamento di chip sicuri e sistemi integrati in applicazioni che si basano o fanno ampio uso della tecnologia dei chip.