Il dibattito politico è puntato sulle reti terrestri ad alta velocità, ma il 99% del traffico internet transita attraverso le reti sottomarine. Sparkle, uno fra i grandi protagonisti mondiali della partita, spiega che lo scenario è in profonda evoluzione. “A livello macro – chiarisce l’amministratore delegato Enrico Bagnasco – continuano a verificarsi due fenomeni: da un lato, l’aggregato di traffico dati nel mondo continua a duplicarsi ogni 2 anni; dall’altro, la pressione sui prezzi continua ad essere elevata. E lo dimostra ad esempio il fatto che, sul costo del 100 Gigabit al secondo, c’è una decrescita intorno al 17-18%, anche se in realtà nel mondo lo stesso oggetto ha prezzi differenti”.
Una rete in continuo sviluppo
In questo quadro così dinamico, la rete di Sparkle – già oggi dotata di 600mila km di fibra ottica, di cui il 90% su cavi sottomarini (la quasi totalità traffico internet viaggia su queste infrastrutture) – continua a crescere, sulla scia di una polarizzazione che coincide con quella delle grandi direttrici di traffico. “Da un lato – spiega Bagnasco – la direttrice dall’Europa verso Medio Oriente e Far East, tra le più popolate in termini di infrastrutture e legata al fatto che 7 degli 8 poli a più alto traffico internet nel mondo sono in Europa. Dall’altro la direttrice Nord-Sud America, su cui è in corso la realizzazione di infrastrutture. Infine l’Africa, un mondo da scoprire, sulla quale è in via di apertura una rotta che collegherà l’Europa a Nigeria e Sudafrica: su di essa scommetteremo molto nei prossimi anni”.
BlueRaman, la forza nella “diversificazione”
E mentre si è di fatto ridefinito il modello con cui si costruiscono i cavi sottomarini (dai grandi consorzi con molti operatori ai consorzi limitati, con Ott e telco), Sparkle ha aperto il suo 2023 con due grandi novità: dal porto digitale di Genova al BlueMed di Palermo. Solo due tasselli di una strategia che guarda oltre i confini nazionali e che mira a innovare rotte consolidate: “Con Google e OmanTel stiamo realizzando il sistema BlueRaman, uno dei cavi sottomarini più rilevanti tra quelli in fase di costruzione – chiarisce Bagnasco -: 11mila km che collegheranno Genova, quindi Milano e Marsiglia, con Mumbai, attraversando il Mediterraneo, Israele e il Mar Rosso”.
Il progetto prevede una struttura open cable di 16 FiberPair con una Design Capacity di 18Tera per FiberPair: “Questo significa una capacità di trasporto imponente – puntualizza l’ad -. Ma la sua forza sta anche nelle diverse caratteristiche che lo rendono unico: non solo il fatto di insistere su una delle rotte a più alto traffico nel mondo, ma la scelta di seguire percorsi inediti, come l’attraversamento di Israele rispetto all’Egitto, il passaggio dallo stesso di Messina anziché nel Canale di Sicilia, il transito nel Tirreno. Tutte caratteristiche che lo rendono molto interessante per gli operatori globali perché ne determinano una diversificazione di rotta”.
Su queste basi, le connessioni con la geopolitica sono evidenti: “Il cavo si predispone a connettere tutto Nord Africa, oltre al Mediterraneo allargato (con coinvolgimenti di Grecia e Cipro, sino alla Turchia) – puntualizza ancora Bagnasco -. E si inquadrano poi nello stesso ambito i recenti annunci di contratti importanti firmati con Gibuti e Libia. Ne consegue che siamo in perfetta linea con l’impostazione del Piano Mattei e con l’idea di Italia come hub non solo per l’energia ma anche per le tlc”.
Focus su Genova e Palermo
Genova e Palermo, in questo scenario, rappresentano le carte vincenti sfoderate dalla telco. “Abbiamo scommesso da subito su Genova come alternativa a Marsiglia, che peraltro ha lavorato molto bene negli ultimi 20 anni – spiega Bagnasco -. Nel capoluogo ligure abbiamo realizzato opere imponenti allo scopo di farne una landing platform preferenziale nel Mediterraneo, realizzando anche un data center che consente la terminazione dei cavi e il collegamento con l’ecosistema milanese”. Altro polo è Palermo: “Da anni contiamo sul nostro Sicily Hub – conclude l’ad – che è il punto di partenza per gli Ott a servire Nord Africa e Mediterraneo allargato, ma con questo cavo in arrivo e gli investimenti in via di realizzazione prevediamo un ulteriore ampliamento di Palermo come punto di riferimento per l’internet in questo bacino”.