LA RICERCA

Spesa Ict, l’ecosistema Microsoft spinge la crescita: ricavi in aumento del 20%

Secondo lo studio realizzato da Idc in Europa per ogni dollaro fatturato da Redmond, i partner generano in media 6,70 dollari. Sugli scudi quelli che operano nei servizi e nei software che registrano margini lordi del 26% e del 32%

Pubblicato il 15 Dic 2022

ict digital

Nonostante le sfide del contesto macroeconomico, in Italia si assiste a una decisa accelerazione dell’innovazione digitale, complice lo slancio fornito dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A dirlo è uno studio Idc, intitolato “Opportunità dell’ecosistema Microsoft: Percorsi dei partner per la redditività e la crescita” e condotto in 15 Paesi europei, tra cui per l’appunto la Penisola. La ricerca, più nello specifico, identifica i margini di crescita per l’ecosistema dei partner Microsoft relativamente all’adozione di servizi cloud e al loro ruolo di guida della trasformazione digitale di aziende pubbliche e private.

I dati italiani: un mercato in crescita

Le opportunità per i protagonisti della filiera Ict italiana sono significative: Idc stima che la spesa It totale supererà i 54 miliardi di dollari (circa 50 miliardi di euro) l’anno entro il 2026 (+5%) e in particolare la spesa Software crescerà al doppio della velocità, raggiungendo un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 10%. Inoltre, il mercato dei servizi cloud pubblici in Italia è destinato a superare i 13 miliardi di dollari l’anno entro il 2026, con un tasso di crescita del 23%, con sanità (25%), manifatturiero (23%) e vendita al dettaglio (23%) come settori maggiormente in crescita.

Questi dati fanno il paio con le rilevazioni europee e suggeriscono le potenzialità della collaborazione con Microsoft e la capacità delle soluzioni di Cloud Computing di generare valore per l’ecosistema di partner anche in Italia: per ogni dollaro fatturato da Microsoft, i partner in Europa generano in media 6,70 dollari, cifra perfino superiore, anche se di poco, alla media globale di 6,10 dollari.

La situazione europea

In generale i partner di Microsoft stanno crescendo rapidamente e nel 2022 i ricavi legati a Microsoft sono aumentati in media del 20% su base annua per i partner in Europa e più precisamente del 19% per i partner in Europa meridionale – Italia, Portogallo e Spagna. I partner riconoscono l’importanza dalla collaborazione con Microsoft, che si delinea per lo più con una dimensione di continuità o di investimento incrementale: nel 2021, il 94% dei partner in Europa meridionale ha registrato una crescita (il 77%) o la stabilità (il 17%) della propria attività Microsoft e nel 2022 il 98% prevede di aumentare (il 90%) o mantenere (l’8%) i propri ricavi legati a Microsoft.

Il valore economico prodotto varia notevolmente in base al mix di attività dei partner e sono i partner di Microsoft con un’attenzione maggiore alla proprietà intellettuale a generare margini più elevati. In Europa, i partner orientati ai servizi e orientati al software hanno una redditività più alta: lo studio Idc dimostra come il valore economico generato da Microsoft per le realtà software-led si attesta a 7,86 dollari, mentre per le aziende focalizzate sui servizi si afferma a 5,75 dollari.

La collaborazione con Microsoft, in questi contesti, consente ai partner di sviluppare la propria proprietà intellettuale e sfruttare opportunità di co-selling, co-innovation e sviluppo di software e servizi personalizzati basati sul cloud. La creazione di valore è invece circoscritta per i partner orientati esclusivamente alla distribuzione, come attesta il moltiplicatore pari a 2,21 dollari. Sono, inoltre, i partner orientati ai servizi e al software a operare con i margini lordi più alti sull’attività Microsoft, rispettivamente del 26% e del 32%, rispetto al 18% dei partner orientati alla rivendita. In ogni caso i partner Microsoft stanno sempre più diversificando il proprio modello di business, restano in pochi quelli focalizzati esclusivamente sulla distribuzione, mentre una buona fetta – il 33% in Europa Meridionale, ovvero Italia, Portogallo e Spagna – si occupa di tutte e tre le attività, vendita, assistenza e sviluppo.

Il valore dei programmi di vendita congiunta

La ricerca Idc dimostra anche che le realtà del canale con più elevati livelli di coinvolgimento e connessione con Microsoft registrano risultati economici superiori e un maggiore potenziale di crescita: i partner che traggono oltre il 75% dei ricavi da attività collegate a Microsoft ottengono una migliore redditività, con un margine lordo medio del 30% sulle attività Microsoft, e sono più ottimisti rispetto alle prospettive di queste attività, prevedendo una crescita del 28% a chiusura 2022. Al contrario, i partner con una più bassa quota di ricavi collegati a Microsoft (1%-25%) evidenziano un margine lordo medio inferiore sull’attività Microsoft, pari al 14%, e si aspettano che questo ramo cresca solo del 12% a chiusura 2022.

In particolare, lo studio Idc riconosce il valore dei programmi di vendita congiunta, dal momento che in Europa i partner che partecipano a iniziative di co-selling hanno registrato una maggiore crescita dei ricavi nel 2021 (+24%), rispetto ai partner che non vi partecipano (+15%), e sono inoltre i più ottimisti riguardo alla crescita dei ricavi a chiusura 2022 con una media del +32%, rispetto ai partner che non vi partecipano (+17%).

“Far fronte comune è strategico soprattutto in tempi di incertezza come quelli attuale e una politica industriale specifica per il digitale dovrebbe investire proprio sul comparto Ict italiano, che risulta sottodimensionato rispetto a quello europeo: se le aziende Ict italiane avessero un fatturato medio pari a quello delle aziende tedesche, l’Italia generebbe 249 miliardi di euro di Pil in più”, commenta Fabio Santini, Direttore della Divisione Global Partner Solutions di Microsoft Italia. “Siamo consapevoli del ruolo chiave del canale e per questo da sempre ci impegniamo per supportarne la competitività. Il nostro modello virtuoso di collaborazione genera opportunità per l’intero ecosistema: per ogni dollaro fatturato da Microsoft i partner in Europa generano in media 6,70 dollari e lo stesso principio moltiplicatore si riflette anche in Italia, ove sono attivi oltre 14 mila Partner e più di 400 mila professionisti. Nel nostro Paese il principale booster è rappresentato dal Cloud Computing e dalla piattaforma Azure: i partner che in Italia operano con Azure hanno incrementato il proprio business del 43% anno su anno. Le nostre iniziative e i servizi dedicati al canale, a partire dal nuovo Microsoft Cloud Partner Program, rappresentano strumenti di valore per accompagnare le realtà della filiera nell’acquisizione di nuove competenze, nello sviluppo di nuove soluzioni e nella creazione di nuovi progetti di co-innovazione a vantaggio di tutti. Insieme possiamo costruire un futuro più resiliente e aiutare le realtà del territorio a far fronte alle sfide di oggi”.

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