Forse non servirebbe a niente, perché in effetti non si capisce come fare a risolvere nel merito i problemi generati dal rapporto tra Facebook e il pubblico mondiale, dalle fake news all’eccesso di relazioni e bolle comunicative. Però le proposte per dividere in due il social network creato da Mark Zuckerberg o di sanzionarlo in maniera sempre più dura che stanno attraversando anche la politica americana sono a quanto pare in sintonia con una buona parte dell’opinione pubblica americana.
Infatti, dopo i recenti scandali che hanno coinvolto Facebook, la sua scarsa protezione dei dati degli utenti e la reazione “too little, too late” alle notizie false e alla manipolazione attraverso le sue piattaforme, le richieste affinché il gigante dei social media sia regolato stanno prendendo sempre più velocità. La settimana scorsa, Chris Hughes, cofondatore di Facebook, è intervenuto, chiedendo in un articolo del New York Times che l’azienda venga sostanzialmente smembrata.
“Sono molto deluso – ha scritto Hughes – da me stesso e dal team originario di Facebook per non aver capito prima che l’algoritmo del News Feed avrebbe potuto cambiare la nostra cultura, influenzare le elezioni e dare potere ai leader nazionalisti”. Hughes ha poi esortato il governo americano a “smantellare il monopolio e regolare diversamente Facebook per renderla più responsabile nei confronti del popolo americano”. Hughes suggerisce anche che la Federal Trade Commission dovrebbe riprendere in mano dei dossier importanti e cancellarli: annullare le acquisizioni effettuate da Facebook per WhatsApp e Instagram, trasformandole in due società pubbliche separate, e fare in modo che Mark Zuckerberg e gli altri dirigenti di Facebook non possano più influenzarle.