IL PROGETTO

Spid a quota 80mila, Madia: “Ma dobbiamo migliorare i servizi digitali”

I dati pubblicati sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale: 183 PA attive e 523 servizi disponibili a 4 mesi dal lancio del progetto. Il ministro: “Garantire maggiore offerta e semplicità d’uso”

Pubblicato il 14 Lug 2016

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183 amministrazioni attive, 3 identity provider accreditato, 523 servizi disponibili e quasi 80mila identità erogate (79.385 per essere precisi). Sono questi i numeri di Spid a 4 mesi dal lancio del servizio, reperibili sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale.

“Dobbiamo migliorare l’offerta di servizi digitali della pubblica amministrazione, perché siano più semplici e più numerosi – ha detto Abbiamo privilegiato l’introduzione dello Spid, il sistema di identità digitale attraverso cui utilizzare i servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni. Oggi i cittadini possono richiedere il pin unico e accedere ai servizi della pubblica amministrazione – ha ricordato il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, collegata da Roma al Forum “Fed” di Milano – Affinché questo sia un progetto di democrazia, di cittadinanza digitale, che cambi e semplifichi le abitudini – detto Madia – serve lo sforzo anche della società civile”.

Per “migliorare l’offerta di servizi digitali della PA, perché siano più semplici e più numerosi”, saranno utilizzati “gli 800 milioni di risparmi previsti dei tre anni con la semplificazione. Sono risparmi vincolati a progetti innovativi e neanche un euro dovrà andare sprecato”.

Intanto Agid stringe i tempi per il varo del Piano Triennale. In occasione della presentazione dell’Osservatorio Assiform sull’Ict nella PA, il dg Antonio Samaritani ha ha fatto notare che su un totale di spesa corrente di 1,7 miliardi sono possibili saving del 50%, arrivando quindi a 800 milioni. La legge di stabilità prevede un dimezzamento della spesa Ict pubblica con un obbligo di reindirizzamento nelle grandi piattaforme abilitanti – Spid e Anpr, tanto per fare un esempio.

Il Piano di Agid “sarà lo strumento per attuare quanto previsto dalla legge”, ha detto il dg. “Per quanto riguarda il Piano Triennale – ha annunciato Samaritani – abbiamo finito il confronto con le pubbliche amministrazioni centrali e ora siamo a lavoro con quelle locali. Su quel fronte l’obiettivo è l’aderenza alle grandi piattaforme centrali”.

Samaritani ha chiarito che il Piano dovrà essere sottoposto a Diego Piacentini, commissario al digitale, che entrerà in carica il 17 agosto prossimo.

“Stiamo strutturando il Piano su tre livelli – ha spiegato Samaritani – Infrastrutture, infrastrutture immateriali ed ecosistemi. Per ognuno di questi livelli definiremo obiettivi di performance, di qualità e sicurezza che la PA dovrà rispettare. Vogliamo definire obiettivi e principi entro quest’anno”.

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