Il 2017 sarà per Spid l’anno della sicurezza a tutto tondo. Nell’anno dovrebbe essere infatti rilasciato il terzo livello di sicurezza del sistema pubblico di identità digitale, che al momento è fermo ai primi due livelli. Ed è proprio a questo livello più alto che si potranno realizzare sinergie con la carta di identità elettronica che si è rimessa in marcia, dato che permetterà l’accesso ai servizi tramite password e smart card. Sebbene l’identità digitale contenga una serie di informazioni sul cittadino, Spid risponde al principio di condivisione minima degli attributi.
Il primo livello permette l’autenticazione tramite ID e password stabilita dall’utente mentre il secondo aggiunge la generazione di una one time password aggiuntiva; il terzo prevede l’aggiunta di uan smart card. Secondo gli esperti, il terzo livello di Spid sarà anche quello più diffuso perché disegnato per garantire l’accesso ai servizi più delicati e sensibili, come ad esempio i pagamenti.
Il completamento dei livelli di sicurezza renderà più agevole anche la strutturazione di Italia Login, il punto unico di accesso dei servizi pubblici digitali a cui sta lavorando il governo.
Secondo la ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, oltre 3 italiani su 4 auspicano lo sviluppo di un unico sito web di riferimento per tutti i servizi offerti dalla PA. Ma non è solo un tema di sito unico è una questione di ubiquità: la PA, per gli italiani, dovrebbe essere presente ovunque ce ne sia bisogno e non necessariamente in modo virtuale. Se, quindi, quasi il 50% degli italiani esprime interesse alla proposizione di servizi pubblici tramite i social network, il 42% auspica un’integrazione dei servizi online con i servizi di home banking, e addirittura il 58% desidera poter accedere ai servizi pubblici anche presso gli sportelli bancari, i tabaccai, i supermercati o le farmacie.
In questo quadro l’Agenzia per l’Italia digitale ha iniziato ufficialmente i lavori di progettazione e definizione di Italia Login.
Punto di partenza per la creazione dei servizi di nuova generazione sono le Linee guida di service design. Si tratta di principi e strategie che dovranno ispirare la fase di progettazione di servizi semplici, intuitivi e facili da usare e guidare le singole amministrazioni nel loro sviluppo. Secondo le linee guida, le prestazioni devono essere accessibili, facili da usare per tutti, a prescindere dal livello di istruzione dell’utente, dalla lingua, da eventuali disabilità. “Il servizio offre al cittadino il soddisfacimento di un’esigenza reale, che migliora la sua vita e il rapporto con l’ente; evita interazioni non necessarie e ripetitive, conservando e raccogliendo le informazioni fornite in modo sicuro e trasparente – spiegano da Agid – Si devono creare servizi così semplici e intuitivi che i cittadini possano preferire a quelli tradizionali. Ogni servizio è facile da usare, in ogni passaggio è chiaro cosa è stato fatto e cosa è possibile fare, i messaggi sono scritti in linguaggio comprensibile. Il servizio è realizzato e diffuso attraverso gli strumenti e i canali effettivamente utilizzati dai cittadini utilizzando standard, linee guida e infrastrutture condivise”.
Intanto Spid ingrana la marcia. Hanno raggiunto quota 1 milione le identità digitali erogate mentre è in forte crescita il numero dei servizi disponibili attraverso il Pin unico. Secondo i dati forniti da Agid solo dalla settimana dal 4 al 10 di gennaio le identità digitali rilasciate dai 4 Identity Provider (Poste, Tim, Infocert e Sielte) sono state 70mila. Dai primi mesi di quest’anno, oltre ai 4.273 servizi già disponibili da parte di 3.720 amministrazioni pubbliche, sarà possibile con Spid richiedere l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape). Tra le nuove adesioni delle amministrazioni figurano la Regione Lombardia, la Basilicata e i comuni di Firenze, Verona, Livorno, Empoli, Modena, Bari (con 25 comuni di area vasta) e Roma Capitale. “La forte crescita registrata da novembre (oltre 500mila nuove identità in 40 giorni) è per gran parte riconducibile all’attivazione dei servizi App 18 (bonus-cultura per i diciottenni) e Carta del docente per l’aggiornamento professionale”, spiegano dall’Agenzia. I docenti italiani hanno trovato i 500 euro per l’aggiornamento professionale nel loro “borsellino elettronico”. In altre parole, il budget per partecipare a corsi di formazione o acquistare beni e servizi diventa virtuale. Il governo si aspetta che un’ulteriore spinta arrivi dalle iscrizioni online a scuola. L’accesso facilitato alla procedura per chi è dotato di un’identità digitale potrebbeessere l’ulteriore chiave di volta per la diffusione.
E anche l’Inps scende in campo per diffondere Spid. Come? Con un kit informativo pubblicato sul sito istituzionale e 150mila buste arancioni integrate con le informazioni sulle innovazioni pensionistiche, dirette soprattutto alla platea interessata all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico. “Obiettivo della campagna è spingere il maggior numero di persone ad avere una identità digitale per interloquire con noi, per avere man mano informazioni e simulazioni su questa innovazione dell’Ape”, spiega il presidente Tito Boeri. Interessata è una platea di 285.000 persone, che hanno i requisiti per eccedere alla misura, di cui però la maggior parte già dotate delle credenziali per l’accesso al sito”.
Certo sono lontani i 3 milioni di pin che il ministro della PA, Marianna Madia, auspicava si attivassero entro marzo 2017. Ma da Palazzo Vidoni fanno sapere che la strada ora è tutta in discesa.