L’obiettivo è di rilasciare entro settembre 3 milioni di password per lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale. Conclusa la prima fase del piano per il lancio del pin unico per l’accesso online ai servizi online privati e della PA, il cronoprogramma dei prossimi step è indicato nel primo rapporto sullo stato di attuazione dell’Agenda per la Semplificazione, anticipato nei giorni scorsi dal ministro della PA Marianna Madia (nella foto), e ora pubblicato online sul sito della Funzione pubblica.
Con i primi risultati, a partire dal completamento della sperimentazione sulle amministrazioni pilota e dalla predisposizione di regole tecniche per il funzionamento del sistema, la prossima scadenza è fissata per giugno, con l’apertura dell’accreditamento degli “identity povider”, i gestori, secondo i piano del Governo prevalentemente privati, che rilasceranno le identità digitali. L’obiettivo, fissato per a dicembre 2017, è di arrivare a quota dieci milioni di utenti.
“Attualmente ogni servizio online prevede un sistema di credenziali (pin, password), e il cittadino deve autenticarsi utilizzando le specifiche procedure previste da ogni ente. Con il sistema pubblico di identità digitale, sarà possibile accedere a qualunque servizio con un solo pin, universalmente accettato, e quindi il cittadino potrà autenticarsi una sola volta presso uno dei gestori di identità digitali ed utilizzare tale autenticazione con qualunque erogatore di servizi on line, pubblico e privato” si legge sul rapporto.
Nella fase di avvio, continua il documento nella parte dedicata allo Spid, sono coinvolte in qualità di service provider, quindi di fornitori di servizi, “Inps, Inail, Agenzia delle entrate, Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte e Toscana), Comuni (Firenze, Lecce; Milano), oltre a otto istituti bancari”.
Il dossier tira inoltre le somme di tutti i progetti messi in campo per la semplificazione e contro la burocrazia da qui al 2017: “Al 30 aprile 2015 – specifica il rapporto – risultano rispettate 21 su 22 (pari al 95%) delle scadenze previste dalla Agenda” per il primo quadrimestre 2015. Il piano prevede in tutto 37 azioni nei settori della cittadinanza digitale, del welfare, del fisco, dell’impresa e dell’edilizia.