LA RACCOMANDAZIONE UE

Sport ed eventi: stretta dell’Europa sullo streaming illegale

E in Italia la commissione Cultura del Senato ha dato parere favorevole al testo sulla pirateria digitale, approvato all’unanimità dalla Camera. Più poteri ad Agcom: stop ai siti illegali entro 30 minuti

Pubblicato il 04 Mag 2023

calcio, sport

La Commissione europea interviene contro la pirateria online degli eventi sportivi e delle altre manifestazioni in diretta: l’esecutivo dell’Ue ha adottato una raccomandazione che suggerisce le modalità di contrasto del fenomeno dello streaming illegale e “incoraggia gli Stati membri, le autorità nazionali, i titolari dei diritti e i fornitori di servizi intermediari ad adottare misure efficaci, equilibrate e appropriate per combattere le ritrasmissioni non autorizzate” di partite, concerti e spettacoli teatrali e tutti gli eventi live, nel pieno rispetto delle norme sui diritti fondamentali e sulla protezione dei dati personali.

La raccomandazione trova le sue fondamenta in norme già approvate, tra cui il recente Digital services act, e richiama alla responsabilità anche i fornitori di servizi di hosting, che dovranno agire tempestivamente per ridurre al minimo i danni causati dallo streaming illegale. Al tempo stesso, la Commissione sottolinea l’importanza di aumentare l’accessibilità e l’attrattiva delle offerte commerciali per gli utenti finali.

Sulla pirateria digitale si sta muovendo separatamente anche l’Italia, con il provvedimento ad hoc appena licenziato anche dal Senato (dopo il sì della Camera), che prevede, tra l’altro, che Agcom possa intervenire tempestivamente e senza contraddittorio per far bloccare i siti pirata entro 30 minuti.

La raccomandazione Ue contro lo streaming illegale

L’organizzazione degli eventi e la loro trasmissione in diretta richiedono investimenti sostanziali e contribuiscono alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro, afferma Bruxelles. Lo streaming non autorizzato può causare una significativa perdita di entrate per gli artisti, gli organizzatori di eventi dal vivo e sportivi e le emittenti, minando così la fattibilità dei servizi che offrono.

La raccomandazione si concentra su tre aree principali:

  • Trattamento tempestivo degli avvisi relativi agli eventi dal vivo: basandosi sul Digital services act, sottolinea l’importanza di un’azione urgente da parte dei fornitori di servizi di hosting al fine di ridurre al minimo i danni causati dallo streaming illegale.
  • Ingiunzioni dinamiche: sulla base dei rimedi previsti dalla direttiva sull’applicazione della legge, la raccomandazione incoraggia l’uso di ingiunzioni di blocco del servizio disegnate ad hoc per gli eventi dal vivo e, nel caso di eventi sportivi, incoraggia gli Stati membri a concedere la legittimazione giuridica agli organizzatori di eventi sportivi a chiedere un’ingiunzione laddove attualmente non è possibile.
  • Offerte commerciali e consapevolezza: raccomanda agli organizzatori di eventi dal vivo e sportivi e alle emittenti di aumentare la disponibilità, l’accessibilità e l’attrattiva delle loro offerte commerciali per gli utenti finali in tutta l’Unione. Invita gli Stati membri a sensibilizzare gli utenti sulle offerte legali per godere di questo tipo di contenuto tra i consumatori e sulla questione della pirateria tra le autorità di contrasto.

La cooperazione transfrontaliera

La raccomandazione rafforza inoltre la cooperazione tra le autorità nazionali competenti e tra i titolari dei diritti e gli intermediari per affrontare meglio il fenomeno delle ritrasmissioni non autorizzate di eventi dal vivo. Un obiettivo importante è garantire uno scambio regolare di informazioni tra le autorità amministrative con una cooperazione transfrontaliera tra gli Stati membri, visto che anche la pirateria si rivolge a livello transfrontaliero.

Infine, la raccomandazione istituisce un  sistema di monitoraggio per valutarne gli effetti sulla lotta contro la pirateria e per prendere in considerazione ulteriori misure, se necessario. Questo lavoro sarà svolto con il sostegno dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (Osservatorio Euipo).

Italia, ok al testo contro la pirateria digitale

Sullo stesso tema, in Italia la commissione Cultura del Senato ha dato parere favorevole al testo sulla Pirateria digitale, approvato all’unanimità dalla Camera lo scorso 22 marzo e assegnato a Palazzo Madama in sede redigente alla commissione Comunicazioni. Il provvedimento prevede che Agcom possa intervenire tempestivamente e senza contraddittorio per far bloccare i siti pirata entro 30 minuti.

Sono previste, inoltre, nuove misure e strumenti per la lotta alla pirateria cinematografica, audiovisiva o editoriale, la realizzazione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato per tutti i destinatari dei provvedimenti di disabilitazione e campagne di comunicazione e sensibilizzazione anche nelle istituzioni scolastiche secondarie.

I sette articoli del testo hanno l’obiettivo di “prevenire e reprimere la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica”.

La commissione Cultura ha anche dato parere non ostativo al disegno di legge “Prevenzione e repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica”, presentato dal senatore Lorenzo Basso (Pd), che la commissione Comunicazioni esamina congiuntamente al testo approvato a Montecitorio.

Il ruolo di Agcom e le sanzioni

Si è così completato in tempi record l’iter di approvazione delle norme che mirano a contrastare la pirateria audiovisiva: la proposta di legge era arrivata in Aula a Montecitorio il 20 marzo dopo che ieri le commissioni Cultura e Trasporti e telecomunicazioni della Camera hanno votato il mandato ai relatori. Il testo nasce dalle proposte avanzate dalla Lega e da Fratelli d’Italia con i testi di Elena Maccanti e Federico Mollicone.

Oltre a rafforzare i poteri di Agcom, la nuova normativa introduce sanzioni per chi non ottempera alle disposizioni dell’Autorità, con una multa amministrativa pecuniaria da 10.329 a 258.228 euro. Più nello specifico, se l’inottemperanza riguarda ordini impartiti dall’Autorità nell’esercizio delle sue funzioni di tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi, si applica a ciascun soggetto interessato una sanzione da diecimila euro fino al 2% del fatturato.

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