La stampa in 3D sta radicalmente modificando e innovando i processi di disegno, prototipazione e manifattura in diversi settori industriali: le aziende dovrebbero cominciare a sperimentare la tecnologia di stampa in 3D per migliorare i sistemi tradizionali di progettazione e riuscire a creare nuove linee di prodotti aprendosi a nuovi mercati. Lo sostiene Gartner nel suo nuovo studio, dove si indica anche una possibile rivoluzione sul lato consumer: la stampa in 3D potrebbe essere disponibile in punti vendita ad hoc che offrono servizi agli utenti e intanto offrono a commercianti e aziende nuovi sbocchi alla loro attività.
“La stampa in 3D si sta avvicinando a un’adozione mainstream”, sottolinea Pete Basiliere, research director di Gartner. “E’ una tecnologia che ci siamo abituati a sperimentare in situazioni eccezionali, come le mostre scentifiche, le promozioni dei gadget tecnologici, le applicazioni mediche avanzate o le proiezioni futuristiche utilizzate dall’industria aerospaziale, e questo porta a pensare che sia una soluzione costosa e riservata a pochi, mentre moltissime aziende possono già comprarla e usarla proficuamente”. La tecnologia dietro la stampa 3D, infatti, continua a progredire e il costo delle stampanti a scendere, abbassando la soglia di ingresso per le imprese. Per questo il mercato delle stampanti 3D si appresta a lasciare la nicchia finora occupata per arrivare a un’adozione diffusa.
“Le aziende devono costantemente seguire i progressi tecnologici per individuare le aree da dove possono trarre il massimo del vantaggio”, prosegue Basiliere. “Noi di Gartner vediamo la stampa in 3D come uno strumento che offre maggiori opportunità alle imprese e ai sistemi produttivi su ampia scala: già oggi aiuta nella ricostruzione di zone devastate da eventi naturali o guerre, permette di fabbricare componenti e prodotti in Paesi in difficoltà e in generale porta verso una democratizzazione della manufattura”.
La stampa in 3D è già un processo consolidato in settori come l’automotive, la produzione di beni di consumo, l’industria militare e quella medica e farmaceutica, ma presto i settori industriali coinvolti aumenteranno, come le possibili applicazioni, non da ultimo perché, entro il 2016, le stampanti 3D di fascia enterprise costeranno meno di 2.000 dollari, prevede Gartner. Intanto gli early adopters possono acquisire un vantaggio competitivo, perché migliorano la progettazione dei loro prodotti e accelerano il time to market, comprendono i veri costi dei materiali e calcolano più accuratamente i tempi di realizzazione. Questa tecnologia permette in particolare di progettare prodotti, componenti, prototipi e modelli personalizzati con cui promuovere il marchio in modo nuovo e interattivo e rispondere al meglio alle richieste dei clienti finali.
Quanto ai grandi retailer, possono generare entrate dalla vendita di stampanti e forniture connesse, ma anche dalla vendita di singoli oggetti stampati in 3D. Secondo Gartner una strategia vincente potrebbe essere quella di vendere stampanti e al contempo offrire una gamma di servizi, come la stampa di singoli pezzi o la realizzazione di varianti personalizzate su articoli di serie. La stampa in 3D può essere efficacemente promossa anche con degli appositi furgoncini-display parcheggiati di fronte ai negozi dove i clienti osservano le stampanti 3D in azione e vedono come si costruiscono le singole parti e i singoli oggetti a partire da modelli in 3D, anche su specifiche richieste e con ogni genere di personalizzazione.