MERCATO

Stampanti 3D in gran spolvero, ma la parte del leone la fanno le low-cost

In declino la categoria Industrial/Professional, ma il mercato aspetta i prodotti annunciati dai colossi come Hp e Canon. Gli utenti dei prodotti personal non sono i consumatori a casa, ma studenti e semi-professionisti. Sempre più rilevanti i vendor europei

Pubblicato il 05 Gen 2016

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Nei primi tre trimestri del 2015 le vendite di stampanti 3D sono cresciute del 35% (year-to-date) grazie alle meno costose stampanti 3D Personal/Desktop, secondo le ultime cifre rilasciate dalla società di ricerche di mercato Context. Su un totale di 173.962 unità distribuite nei primi nove mesi del 2015, il 95% è rappresentato da stampanti Personal/Desktop, per lo più con un prezzo sotto i 5.000 dollari. Anno su anno si tratta di una crescita ancora più rilevante per questa sottocategoria, pari al 38%, contro un declino del 3% dei volumi distribuiti nel segmento Industrial/Professional, con sole 8.706 stampanti immesse sul mercato nei primi tre trimestri del 2015.

La maggior parte della crescita si è registrata nei primi sei mesi dell’anno appena chiuso, mentre il terzo trimestre ha visto un forte rallentamento: solo +4% anno su anno per le stampanti Personal/Desktop e un calo addirittura del 7% per quelle del segmento Industrial/Professional.

A livello di vendor, è la taiwanese XYZprinting la leader globale per le stampanti 3D Desktop/Personal nel 2015, con uno share di mercato del 17% che le assegna il primo posto sottraendolo alla precedente numero uno, MakerBot. Ma il mercato è in continuo cambiamento perché emergono start-up capaci di acquisire rapidamente market share, come dimostrato dalla crescita della statunitense M3D. Al tempo stesso, nota Context, la recente decisione di 3D Systems (secondo maggior vendor con una quota del 12% su scala globale nelle stampanti 3D Desktop/Personal) di riposizionarsi allontanandosi dal focus sulla sua stampante low-cost (999 dollari) dà il chiaro segnale che la domanda maggiore all’interno del segmento Desktop/Personal non viene dai consumatori a casa.

“Non è il consumatore generale a comprare la stampante 3D“, sottolinea Chris Connery, VP for Global Analysis di Context. “Queste stampanti sono un’importante tecnologia che apre le porte all’evoluzione dell’industria del 3D Printing: sono i giovani ingegneri, gli studenti e i semi-professionisti a usare le stampanti 3D per progettare oggetti e introdursi nel mondo del manufacturing con strumenti relativamente low cost”.

Nel segmento Industrial/Professional, i vendor principali sono Stratasys e 3D Systems, rispettivamente col 40% e il 17% di quota di mercato, ma la tedesca Eos (17%) è in rapida crescita. I prodotti di questa categoria hanno prezzi che vanno dai 20.000 al milione e mezzo di dollari. Le vendite sono in calo come fisiologica reazione all’entusiasmo della prima introduzione sul mercato, ma secondo Context pesano anche gli annunci di colossi dell’It, come Hp, Canon, Ricoh e Toshiba Machines, tradizionalmente non parte di questa industria, che produrranno stampanti 3D industriali nei prossimi anni: questo potenzialmente rallenta gli investimenti di capitale più consistenti nelle stampanti 3D nell’attesa che sul mercato arrivino le nuove tecnologie annunciate dai colossi.

Infine, ora che l’industria sta evolvendo da un uso della stampante 3D semplicemente come tecnologia per la creazione rapida di prototipi verso una tecnologia che permette di realizzare prodotti finiti (o parti di essi), l’inserimento delle stampanti 3D di metallo nel processo produttivo è notevolmente cresciuto nel 2015. E mentre le prime tecnologie di manufacturing additivo sono state inventate e vendute negli Stati Uniti, il mercato dell’Industrial Metal 3D Printing è oggi dominato da aziende europee come Eos, Concept Laser, Slm solutions, Arcam, Realizer e Renishaw, che rappresentano il 78% di tutte le vendite mondiali.

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