LA SENTENZA

Stangata del Tar sul Viminale: “Risarcisca a Fastweb 10,4 milioni”

Il ministero dell’Interno dovrà pagare per aver affidato senza gara a Telecom Italia i servizi di comunicazione elettronica del dipartimento di Pubblica sicurezza e dei Carabinieri

Pubblicato il 23 Dic 2015

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E’ di 10 milioni e 430mila euro il risarcimento stabilito dal Tar del Lazio in favore di Fastweb dopo l’annullamento dell’affidamento a Telecom della fornitura “di servizi di comunicazione elettronica a favore del Dipartimento di pubblica sicurezza e dell’Arma dei Carabinieri, quali servizi di fonia vocale, fonia mobile, trasmissione dati”.

La denuncia di Fastweb era partita dopo che nel 2011 era stata affidata a Telecom Italia, senza pubblicazione del bando di gara, la fornitura di tutti i servizi di comunicazioni elettroniche che il ministero dell’Interno avrebbe utilizzato per i sette anni successivi. Fastweb, che si sentì danneggiata dalla decisione, e ritenendo illegittime le determinazioni assunte dal Viminale, le impugnò davanti al Tar, che accolse la richiesta di annullamento avanzata dall’operatore. Successivamente il Consiglio di Stato confermò questa decisione.

Dal momento però che alla decisione dei tribunali amministrativi non seguì un “ravvedimento operoso”, e che in un secondo momento la Corte di Giustizia stabilì che non era possibile dichiarare l’inefficvacia del contratto, Fastweb ha di nuovo chiamato in causa il Tar chiedendo un risarcimento.

Così il Tar ha quantificato il danno che il Viminale dovrà risarcire alla compagnia telefonica: “10.430.000 di euro, oltre interessi di legge dal momento della pubblicazione della presente decisione e fino al saldo”

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