Mark Zuckerberg “acquista” il talento italiano. Facebook ha comperato la “Monoidics”, start up fondata da Dino Distefano, originario di Biancavilla (Catania) e poi migrato a Londra. Oggi docente alla Queen Mary University, Distefano ha fondato l’impresa con i suoi amici e colleghi: Cristiano Calcagno, un altro italiano, Peter O’Hearn e il coreano Hongseak Yang, un team affiatato di scienziati che ha stabilito il suo quartier generale nell’East London, la “Silicon Valley” inglese.
Dino Distefano, che partendo dalla passione adolescenziale per il Commodore è arrivato a guadagnarsi nel novembre scorso il premio più prestigioso della Royal Society, ha inventato e brevettato Infer, detto il “software dei software” in grado di identificare ed eliminare i bug, correggendo in tempo gli errori e impedendone il default.
Infer ha da subito attirato le attenzioni di grandi multinazionali del settore aerospaziale e automobilistico. Ad esempio Airbus e Mitsubishi lo hanno adottato per rilevare i difetti dell’elettronica sui velivoli prima dell’accensione dei motori e degli impianti di frenata.
E poi è arrivata la grande occasione. Il colosso dei social network ha deciso di acquistare la start up e far lavorare il personale nella sede di Londra, spiegando: “Produce il migliore software di analisi di altri software, in grado di identificare ed eliminare i bug. Ed è ciò che noi intendiamo utilizzare per le nostre applicazioni destinate ai dispositivi mobili”. In sostanza il gruppo di Zuckerberg punta a eliminare i difetti che si riscontrano a tutt’oggi consultando Facebook da tablet o da cellulari.
I termini economici dell’operazione non sono noti ma Dino Distefano e la sua squadra entrano, di fatto, a far parte del team di Mark Zuckerberg.