È Tel Aviv il miglior ecosistema per le start up nel mondo dopo la Silicon Valley. Ad attribuire la medaglia d’argento alla città israeliana è un recente studio di Startup Genome, che comunque conferma il predominio, dal terzo al sesto posto in classifica, dei grandi centri nordamericani.
La ricerca ha preso in esame otto elementi per valutare la performance di ciascuna città, tra cui per esempio, l’andamento economico delle imprese locali e l’accesso ai finanziamenti.
Tel Aviv si è conquistata il secondo posto, dopo la scontatissima medaglia d’oro per la Valley californiana, perché, hanno spiegato i ricercatori, è ricca di sviluppatori di software e venture capitalists. Inoltre diversi grandi gruppi, tra cui Google, hanno aperto uffici in città, e anche Facebook è presente nell’area dopo aver acquistato Face.com, azienda tecnologica per il riconoscimento facciale.
Tuttavia, rileva Startup Genome, Tel Aviv è uno di quei centri che ha attinto di meno alle risorse umane e intellettuali della Silicon Valley. Solo il 13% di fondatori di start up israeliane ha vissuto occasionalmente in California settentrionale, mentre per esempio a Londra o Parigi la percentuale è di uno ogni quattro neo-imprenditori. Infine lo studio sottolinea che i capitani d’azienda di Israele tendono a rischiare meno di altri loro colleghi residenti in Paesi diversi.
Nella classifica le prime file sono tutte appannaggio degli statunitensi: Los Angeles, Seattle, New York e Boston. Seguono Toronto, Vancouver, Chicago, Parigi, Sidney, Sao Paulo, Mosca, Berlino, Waterloo, Singapore e Melbourne. Agli ultimi due posti Bangalore (India) e Santiago del Cile. Nessuna città italiana compare in questo elenco delle top 20.