Salone del mobile e innovazione. Un binomio valorizzato dall’incontro organizzato da Logotel , service design company, che nella sale dell’area di Lambrate ha radunato alcuni protagonisti del mondo dell’innovazione, dando viTAa a una “call for action”, un dialogo fra i protagonisti del mondo del making.
Stefano Micelli, direttore della Venice International University, ha sottolineato la differenza fra il termine inglese “makers” e quello italiano “artigiano”, ancora troppo legato alla piccola dimensione aziendale ma sempre più strategico per l’innovazione.
In questo senso fondamentale è il ruolo di Internet, che secondo Micelli non va però utilizzato a scapito del lavorare insieme. E ricorda Steve Jobs che si chiude nel garage con i suoi partner fino a quando non tira fuori il pc che aveva in mente. Il mix fra analogico e digitale è la strada da seguire.
La questione della collaborazione è stato ripresa da Roberto Battaglia, responsabile Formazione di Intesa SanPaolo , secondo cui “una visione lineare e per via gerarchica nella soluzione dei problemi non funziona più in un mondo interconnesso e a complessità crescente come questo”.
Il tema diventa quindi non la semplice creazione di scuole di start up, ma creare le condizioni per una nuova “occupabilità” con iniezioni di “imprenditività”.
Carlo Maria Medaglia dell’ufficio di gabinetto del ministro dell’Università e ricerca Francesco Profumo, ha portato la sua esperienza di startupper che ha fondato una società negli Stati Uniti e che – forte sia della sua esperienza di imprenditore innovativo sia di collaboratore della PA – ha ricordato la strategia da seguire: “portare dentro le istituzioni le nostre idee”. Perché la ripresa del Paese ha bisogno dell’impegno di tutti.