INTERNAZIONALIZZAZIONE

Startup, Di Maio: “A San Francisco il primo hub culturale italiano dell’innovazione”

Il ministro degli Esteri lancia il progetto dalla G20 Innovation League di Sorrento: “La contaminazione tra le catene produttive tradizionali e le soluzioni hi-tech è la chiave per realizzare una crescita migliore, più sicura, più sostenibile ed equa”

Pubblicato il 11 Ott 2021

di-maio

“Un punto di riferimento per giovani startup e aziende italiane che vogliono internazionalizzarsi”, un’antenna che l’Italia attiverà a San Francisco per “unire domanda e offerta di tutto il mondo, dove possano convergere sia gli attori che finanziano sia le idee che vogliono essere finanziate”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato dalla G20 Innovation League di Sorrento il progetto del primo Polo culturale dell’innovazione italiano, che sorgerà  in California, a San Francisco. Sul progetto la Farnesina e il ministero dello Sviluppo economico sono al lavoro “da diverso tempo”, ha detto Di Maio, come “uno dei tasselli di un mosaico” per consentire alle nuove imprese innovative “di aumentare le proprie opportunità di business all’estero”.

“Siamo convinti che la contaminazione tra le catene produttive tradizionali e le soluzioni innovative sia la chiave per realizzare una crescita migliore, più sicura, più sostenibile ed equa. Per questo, oltre alla G20 Innovation League, abbiamo lanciato, insieme all’Istituto per il Commercio Estero, il Global Startup Program – prosegue Di Maio – Aiuta 150 startup italiane ad aumentare le proprie opportunità di business all’estero attraverso una concreta collaborazione con incubatori internazionali”. “Tutte queste iniziative daranno un ulteriore impulso all’ecosistema delle start-up italiane, che ha già mostrato dinamismo e resilienza durante la pandemia e che conta oggi su migliaia di fiorenti team e aziende – conclude il ministro degli Esteri – Il loro numero ha continuato a crescere negli ultimi due anni, con un incremento di oltre l’8% nel 2020 rispetto al 2019 e di un ulteriore 14% nei primi sei mesi del 2021”.

L’evento di Sorrento è stata l’occasione per 150 startup internazionali di incontrarsi dal vivo e online per presentare i propri progetti innovativi agli investitori, in cinque ambiti: le tecnologie pulite, l’Intelligenza artificiale, l’Internet of Things, il futuro della mobilità e la sanità. Le soluzioni innovative che hanno ricevuto un premio al termine della manifestazione sono state 10, e tra queste figura anche quella di una startup italiana, Zerynth, che ha partecipato per la categoria IoT and Wearables e ha presentato al contest una piattaforma che ha l’obiettivo di renderre più semplice e rapida la trasformazione digitale delle aziende. “Si tratta – spiega Zerynth – di un ecosistema di strumenti hardware-software che consentono ad esempio il monitoraggio per ottimizzare i processi industriali, il consumo di energia, la manutenzione predittiva e il retrofit delle macchine industriali”.

La prossima edizione del G20 innovation league è in programma nel 2022 in Indonesia, paese da cui provengono due dei premiati di questa edizione. Ad aver riconoscimento sono poi due startup russe, una del Regno Unito, una francese una olandese, una cinese e una canadese.

“Innovazione, creatività e flessibilità – afferma Mauro Alfonso, Ad di Simest – sono caratteristiche che hanno permesso alle nostre medie, piccole e micro imprese innovative di cogliere le nuove opportunità di un mercato post-pandemico in veloce evoluzione e sempre più proiettato su tematiche di sostenibilità, circolarità e digitalizzazione. E’ evidente però che la crescita delle start-up innovative italiane passa imprescindibilmente per un processo di internazionalizzazione. Grazie alle risorse europee del Next Generation EU, l’Italia oggi ha un’opportunità straordinaria di accedere a nuovi capitali e trasformarsi in un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa”. “Una delle prime azioni concrete che prenderanno il via a partire dalle direttive del Pnrr sarà proprio quella demandata a Simest, società del Gruppo Cdp che da 30 anni è partner finanziario di riferimento per le imprese italiane, soprattutto piccole e medie, che operano all’estero – conclude Alfonso – uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro che sarà utilizzato per consentire alle Pmi italiane interessate a varcare i confini nazionali di investire in un cambiamento digitale e sostenibile, rafforzandone la competitività internazionale”.

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