LA CLASSIFICA

Startup, le migliori 10 italiane secondo Linkedin

Sostenibilità e innovazione al centro dei progetti. Crescita della forza lavoro, interazioni degli utenti, interesse delle persone in cerca di impiego e capacità di attrarre talenti i quattro parametri presi in esame. Ai primi posti Chora Media, UnoBravo e Banca Aidexa. L’ecosistema scaleup nazionale ha superato la soglia dei 2 miliardi di dollari annui nella raccolta capitali

Pubblicato il 27 Set 2023

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Sostenibilità e innovazione: sono questi i due trend che caratterizzano le nuove startup italiane. Emerge dalla Top Ten realizzata da Linkedin, giunta alla quarta edizione, basata sui dati della piattaforma prendendo in considerazione quattro indicatori principali: la crescita della forza lavoro, le interazioni degli utenti, l’interesse delle persone in cerca di impiego e la loro capacità di attrarre talenti.

Innovazione trasversale a tutti i settori

La classifica Top Startups Italia 2023 si presenta, si legge in una  nota, “come lo specchio di un’era in cui sostenibilità e tecnologia fanno da padrone e guidano il cambiamento”. Se da un lato la crescente consapevolezza ambientale ha spinto le aziende ad investire in soluzioni di business più eco-friendly, parallelamente, lo sviluppo tecnologico sta accelerando l’innovazione in tutti i settori.

A partire dagli obiettivi di sostenibilità che coinvolgono le operazioni aziendali, fino alle innumerevoli applicazioni dell’Intelligenza Artificiale, l’avanzamento tecnologico sta ridefinendo il futuro di aziende e professionisti. Cresce il bisogno di innovare e investire non solo in prodotti, ma soprattutto in servizi volti a rispondere ad alcune esigenze dei consumatori, come quelle legate alla sfera di salute e benessere, o poter disporre di competenze specifiche.

Chi sono le prime classificate

In vetta alla classifica troviamo Chora Media, che si posiziona al primo posto. Nata nel 2020, la storytelling company operante nella produzione di podcast si è consolidata ulteriormente nel 2022 sul lato dell’informazione digitale acquisendo Will Media.

Al secondo posto si posiziona Unobravo, il servizio di psicologia online fondato nel 2019 da Danila De Stefano, che si propone di supportare le persone impegnate in un percorso di crescita personale e maggior benessere psicologico. Un servizio che, attraverso un questionario personalizzato e un sistema di matching, favorisce l’incontro con il terapeuta Unobravo più idoneo.

Quest’anno il terzo e quarto posto della lista sono occupati da due startup del settore finanziario e fintech che, avvalendosi delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, offrono soluzioni e servizi innovativi dedicati ad imprenditori e utenti in generale. Nello specifico, queste sono: Banca AideXa, la prima fintech in Europa dedicata a pmi e partite Iva con licenza bancaria; Starting-Finance, fondata nel 2018 e oggi la più grande community finanziaria dedicata ai millennial in Italia.

Le altre startup della lista

Fa il suo ingresso e si posiziona a metà classifica Serenis: startup che offre percorsi online di psicoterapia, coaching e supporto psicologico, avvalendosi degli strumenti digitali con l’obiettivo di migliorare l’efficacia e la qualità della terapia.

In sesta posizione si conferma Vedrai. Nata nel 2020, l’azienda sviluppa ‘agenti virtuali’ che, grazie a modelli di intelligenza artificiale, permettono di simulare l’impatto delle decisioni sui risultati aziendali, prima che vengano prese.

Per la prima volta in classifica, si aggiudica la settima posizione Smartpricing che ha sviluppato e offre a hotel e case vacanza un software di revenue management, disegnato appositamente per aumentare il loro fatturato.

In ottava posizione, torna il settore finanziario con Scalapay, startup che ha sviluppato una soluzione di pagamento per terze parti che consente ai clienti, online e offline, di acquistare subito e dilazionare il pagamento attraverso il sistema Buy Now, Pay Later.

Un nuovo ingresso occupa il nono posto. Si tratta di Up2You, greentech che studia modelli di business a basso impatto e che mira a rendere ogni azienda più green, attraverso strumenti digitali per misurare, ridurre e neutralizzare le emissioni di CO2, ma anche per coinvolgere i propri dipendenti.

Chiude la classifica un’altra new entry: Fiscozen, tech company con la missione di supportare liberi professionisti e imprenditori a superare gli ostacoli della burocrazia e realizzare le proprie ambizioni professionali, tramite la gestione online della propria partita Iva, attraverso una piattaforma che comprende fatturazione, adempimenti, previdenza, dichiarazione dei redditi e consulenza fiscale individuale.

L’ascesa dell’intelligenza artificiale

“La classifica Top Startups Italia rappresenta, anche in questa edizione, una sintesi efficace di alcuni dei principali trend che stanno guidando lo sviluppo del contesto dinamico che viviamo – spiega Michele Pierri, Managing News Editor di LinkedIn Notizie Italia -. La presenza in classifica, per la prima volta, di una greentech, la conferma della rilevanza del fintech, così come i segnali di consolidamento riguardanti il supporto psicologico online e i servizi per le aziende basati sull’intelligenza artificiale, fotografano non solo alcuni dei più recenti progressi tecnologici ma anche la crescita di soluzioni e servizi al passo con le esigenze economiche e sociali di oggi”.

Chora Media: “La forza del podcast”

“A quasi tre anni dal primo podcast pubblicato e con 170 serie realizzate e oltre 100 partner che hanno scelto Chora, continuiamo a credere che l’audio sia un mezzo davvero rilevante per arrivare alla testa e al cuore delle persone. Che si tratti del racconto dell’attualità, di grandi narrazioni originali o di comunicazione d’impresa, i podcast entreranno sempre di più nella dieta di chi consuma contenuti – commenta Mario Calabresi ceo Editor-in-Chief di Chora Media -. Siamo partiti in pochissime persone in una stanza e oggi, insieme a Will Media, siamo una squadra solida e sempre più numerosa. Infine, grazie alla Chora Academy, proviamo a offrire gli strumenti per creare nuove professionalità nell’industria del podcast, perché riteniamo che sempre di più ci sarà bisogno di chi è in grado di creare contenuti ed esperienze audio di qualità”.

L’ecosistema nazionale delle scaleup supera i 2 miliardi di raccolta annua

L’ecosistema scaleup italiano nel 2022 ha superato la soglia dei 2 miliardi di dollari annui nella raccolta capitali, con un incremento di oltre il 40% rispetto al 2021. Emerge dal report “Tech Scaleup italy 2023” realizzato da Mind the Bridge con il supporto di Tim Enterprise. A fine 2022 in Italia 557 scaleup hanno raccolto 7,3 miliardi di dollari in equity e generato revenue per circa 4,4 miliardi di dollari, quasi lo 0,2% del Pil italiano, impiegando direttamente 18.000 persone, ovvero lo 0,08% dell’occupazione totale.

Milano rimane la capitale italiana dell’innovazione: è infatti l’unica città italiana presente nel Tech Scaleup City Index, la classifica delle Top15 città europee per numero di scaleup che qui hanno raccolto cumulativamente $4,4B di finanziamenti fin dalla fondazione, ovvero il 60% di tutto il capitale raccolto dalle scaleup italiane. Altri hub in cui si stanno concentrando le scaleup includono Roma, Torino, il Triveneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e diverse città del sud Italia, tra cui Napoli e Cagliari. Non si registra invece una specializzazione interna ma una concentrazione significativa attorno a settori tecnologici più “tradizionali” come E-commerce (61 scaleup, $1,2B raccolti), Healthtech (59, $0,5B), Fintech (52, $1,4B), Business & Productivity Software (38, $0,5B) e pubblicità (37, $0,3B).

L’Italia ora ospita circa 1 scaleup ogni 100.000 persone (Scaleup Density Ratio) mentre gli investimenti nelle scaleup rappresentano lo 0,25% del Pil (Scaleup Investing Ratio). Due indici ancora ben lontani dalle medie europee – rispettivamente di 3,8 scaleup/100.000 abitanti e 1,3% del Pil – e dalla fucina dell’innovazione europea, i paesi nordici.

Sul fronte dei capitali, la stragrande maggioranza ($6,5B, l’89% del totale) proviene da Venture Capital, compresi fondi privati, veicoli di finanziamento sostenuti dal pubblico e aziende private. Il 47% di questi finanziamenti è locale, il 20% proviene dagli Stati Uniti, 9% dal resto Europa e UK. Il canale Ipo rappresenta invece l’11% del totale (la media europea è 12%) con 38 scaleup che hanno scelto di quotarsi in borsa: sebbene le operazioni più importanti siano avvenute fuori dall’Italia, sta comunque diventando sempre più un canale praticabile per la crescita.

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